Un gruppo di ricercatori australiani voleva saperne di più sugli spostamenti e sulle dinamiche sociali delle chiassose gazze australiane, considerate tra gli uccelli più intelligenti del Pianeta. Per farlo hanno testato su di loro dei piccolissimi zainetti GPS di ultima generazione, in modo da seguirne i movimenti e il comportamento a distanza. Tuttavia, non avevano preso minimamente in considerazione quanto questi uccelli fossero scaltri e imprevedibili: in maniera del tutto inaspettata e le gazze hanno iniziato ad aiutarsi tra loro rimuovendosi i dispositivi a vicenda e così, nel giro di poche ore, tutti gli uccelli dotati di GPS ne erano di nuovo sprovvisti.
È la prima volta in assoluto che succede una cosa del genere e che questi uccelli dimostrano un tale livello di abilità nel problem solvig e nella cooperazione altruistica. La descrizione e l'analisi di queste osservazioni sono state perciò pubblicate sulla rivista scientifica Australian Field Ornithology.
Tutto è cominciato quando gli ornitologi hanno provato a testare un nuovo dispositivo GPS mai utilizzato prima. Questo tipo di tecnologia è largamente usata per monitorare il comportamento e le migrazioni di molte specie di uccelli, ma la maggior parte dei tracker sono piuttosto ingombranti, necessitano di essere recuperati ricatturando gli animali e sono il più delle volte monouso. Questi nuovi dispositivi, invece, erano ultra leggeri, avevano una batteria ricaricabile e soprattutto erano dotati di una speciale imbracatura dal design innovativo che permetteva di recuperare il dispositivo senza catturare gli animali.
Gli scienziati hanno perciò addestrato un gruppo di gazze australiane (Gymnorhina tibicen) a frequentare una mangiatoia all'aperto, in questo modo il localizzatore poteva essere ricaricato direttamente in modalità wireless, poteva scaricare tutti i dati a distanza e soprattutto poteva essere recuperato grazie a un magnete che avrebbe permesso l'apertura automatica dell'imbracatura senza disturbare gli uccelli.
L'imbracatura e il dispositivo erano stati accuratamente progettati per questo scopo ed erano perciò molto resistenti. C'era un solo punto debole su cui il magnete poteva agire, per cui per rimuoverlo serviva necessariamente una calamita o, in alternativa, delle buone forbici. Gli scienziati erano entusiasti del dispositivo e del progetto che avevano pianificato per anni, anche perché avrebbe permesso di raccogliere un sacco di informazioni inedite sul comportamento di questi uccelli sociali. Avevano però sottovalutato l'astuzia e la capacità di cooperazione delle gazze.
Una volta applicati i dispositivi sugli animali le gazze hanno iniziato fin da subito ad aiutarsi a vicenda per rimuoverli. Dopo appena 10 minuti la femmina adulta del gruppo (che non era stata marcata) ha iniziato a rimuovere col becco il tracker dalla schiena di un esemplare più giovane, e nel giro di poche ora la maggior parte dei dispostitivi era stata rimossa con successo grazie alla collaborazione tra i vari individui. Dopo appena tre giorni anche l'ultimo maschio adulto era stato liberato e così l'intero esperimento è stato mandato completamente in fumo dall'astuzia e dall'altruismo di questi uccelli sociali.
Non è ancora chiaro se ad aiutare gli altri fosse sempre lo stesso individuo (non tutti erano marcati e riconoscibili) oppure no. Nessuno ha mai osservato un comportamento altruistico del genere, con uccelli che collaborano tra loro attivamente per rimuovere dei dispositivi di localizzazione e i ricercatori sono stati colti totalmente impreparati. Le gazze hanno messo in atto non solo un comportamento complesso di problem solving, ma hanno anche dimostrato come mai prima d'ora che possono deliberatamente aiutare un compagno in difficoltà.
Molti uccelli, come del resto le gazze australiane, vivono in gruppi sociali complessi e possono collaborare tra loro per risolvere alcuni piccoli compiti, ma nessun altra specie ha mai mostrato (almeno fino a ora) comportamenti prosociali come questi. Serviranno ovviamente ulteriori studi, ma da oggi grazie a queste osservazioni totalmente inattese le capacità cognitive di questo chiassoso e vivace uccello australiano hanno raggiunto un nuovo e inaspettato livello di complessità.