Al via la mattanza dei cinghiali sull'isola di Spargi. Gli abbattimenti sono iniziati oggi, 30 agosto 2024, dalle ore 15 e andranno avanti fino alle ore 22 circa. L'operazione è prevista da un'ordinanza della Capitaneria di porto emessa a seguito di un tavolo tecnico con il Comune di La Maddalena, guidato dal sindaco Fabio Lai.
Per il primo cittadino, esiste un vero «stato di emergenza cinghiali», come si legge nell'ordinanza emessa il 28 agosto, causata «dall’incremento incontrollato del numero degli animali nel territorio del Comune di La Maddalena, la cui presenza viene ormai segnalata in aree urbane, nelle immediate pertinenze di abitazioni del centro storico, nelle strade e nelle piazze del centro abitato, nei luoghi pubblici, anche in orari non necessariamente notturni, con conseguente pericolo per l’incolumità pubblica».
La soluzione individuata a seguito di ben due tavoli tecnici è sempre la stessa: uccidere gli animali. Per farlo in queste ore si stanno svolgendo gli abbattimenti selettivi lungo la costa di Spargi. In una corsa contro il tempo l'associazione di tutela animale LNDC Animal Protection ha inviato una diffida al Primo Cittadino per annullare immediatamente le operazioni di abbattimento.
«Si sta ripetendo anche a Spargi l’ennesimo inutile spargimento di sangue, con provvedimenti violenti e non risolutivi – ha affermato Piera Rosati, presidente della LNDC – Come con gli orsi in Trentino anche qui, leggendo l’ordinanza del sindaco della Maddalena, saranno uccisi gli animali pericolosi, quindi quelli che secondo le Autorità sarebbero stati protagonisti dei casi di aggressione all’uomo e dell’ultimo avvenuto a Cala Corsara».
L'ordinanza di Lai riporta entrambi i casi che hanno coinvolto prima un uomo e poi un un bimbo, quest'ultimo «aggredito da un esemplare di cinghiale particolarmente pericoloso». L'abbattimento massivo appare però come l'ennesima prova di mala gestione della fauna selvatica sul territorio. Non è la prima volta infatti che Lai se la prende con i cinghiali disponendo abbattimenti non risolutivi. Come emerso in questi anni a seguito dell'arrivo nell'Italia continenatale della peste suina africana, l'abbattimento dei cinghiali non fa altro che aumentarne il numero, inducendo nella popolazione ad aumentare il numero di gravidanze e quindi di nuovi nati.
Ciò, secondo Rosati mette ancora più sotto i riflettori «l’incapacità della politica di investire in soluzioni di medio e lungo periodo che siano rispettose della fauna, dell’ambiente e in generale della vita di altri esseri viventi, come l’educazione delle persone e dei turisti per una reciproca e rispettosa convivenza con gli animali che abitano semplicemente la "loro casa", o difendono i propri cuccioli da azioni umane che reputano minacciose».
Il problema dei recenti scontri tra persone e cinghiali sarebbe da individuare in una pratica purtroppo molto diffusa e documentata online: l'alimentazione degli animali da parte di turisti a caccia di selfie. Un comportamento tanto comune da spingere l'Ente Parco della Maddalena a vietarla espressamente, ma a poco è servito.
Sul tema è intervenuto anche l'avvocato della LNDC Animal Protection Michele Pezone: che ha sottolineato le contraddizioni dell'ordinanza: «Nel provvedimento del Sindaco si fa riferimento nello specifico a cinghiali "particolarmente pericolosi", per cui non si comprende in base a quali criteri saranno stabiliti dai tiratori scelti per la mattanza di oggi i soggetti da abbattere. Nonostante siano usciti questa mattina articoli e agenzie di stampa che parlano dell'uccisione di 4-5 esemplari definiti ‘ibridi’ e più confidenti con l’uomo, quindi più pericolosi, l’ordinanza ufficiale non cita questo dettaglio. Ad ogni modo rimane il punto fondamentale: come i tiratori scelti individueranno e uccideranno oggi gli animali ‘pericolosi’? Ribadiamo che il provvedimento emesso non consente in nessun modo l’individuazione reale di questi soggetti e tantomeno la risoluzione del problema».
«Ci batteremo perché la cruenta operazione in programma oggi pomeriggio sia annullata e si valutino altri tipo di provvedimenti sul medio e lungo periodo per mettere al sicuro persone e animali», conclude la LNDC.