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18 Settembre 2024
13:59

Al via la stagione della caccia: 4 morti e 2 feriti, la maggior parte erano cacciatori

Sono già 4 i morti e 2 i feriti durante le prime settimane di apertura e preapertura della stagione venatoria. Un bilancio infausto di cui sono vittime soprattutto i cacciatori, ma non solo.

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Domenica 15 settembre è iniziata ufficialmente la stagione venatoria, ma grazie alle preaperture in alcune regioni sono già due settimane che si spara. Il bilancio è già infausto, e proprio per chi imbraccia i fucili: sono 4 i morti e 2 i feriti raggiunti dai primi colpi delle doppiette, e nella maggior parte dei casi si tratta di cacciatori.

I dati sono forniti dall'Associazione Vittime della Caccia (AVC) che dalla sua costituzione ufficiale nel 2007 opera per supportare le vittime, i loro familiari, e per la prevenzione di danni causati dall’attività venatoria. L'AVC redige annualmente un dossier sui morti e feriti per armi da caccia, anche per colmare la lacuna dello Stato dato che i numeri non vengono diffusi né dal Ministero dell’Interno né da quello dell’Ambiente.

Dal primo settembre ad oggi sono 2 i cacciatori morti e 2 feriti in ambito venatorio, ai quali si aggiungono 2 donne, non cacciatrici, uccise con un fucile da caccia in ambito extravenatorio. Proprio quest'ultimo caso, avvenuto in Provincia di Perugia, si distingue per la sua gravità: a Fratticciola Selvatica un uomo quasi 70enne con licenza di caccia si era fatto rinnovare il porto d’armi solo un anno fa, nonostante gli fosse stato diagnosticato un grave disturbo depressivo. Nonostante la grave situazione aveva ancora le armi a disposizione, le stesse usate poi per uccidere la figlia e la moglie.

A Caulonia, a Reggio Calabria, un cacciatore è morto a causa di un colpo sparato per errore da un altro cacciatore presente alla battuta di caccia. Il 37enne morto in Provincia di Brescia, a Vobarno, il 13 settembre invece è scivolato e dal suo stesso fucile è partito un colpo, che lo ha raggiunto alla testa uccidendolo.

«La situazione, all’inizio di questa stagione venatoria 2024 2025, registra già il consueto e tragico bollettino di guerra che ogni anno ci obbliga a raccogliere e testimoniare questo scempio, che purtroppo non accenna a diminuire, contrariamente a quanto sostengono le associazioni venatorie», hanno dichiarato gli attivisti.

Ma i disagi possono allargarsi a tutta la comunità a ridosso delle aree frequentate dai cacciatori. Ad Arezzo, domenica, un cacciatore ha sbagliato mira e colpito un cavo dell’alta tensione, lasciando il paese senza corrente elettrica.

«Queste raccolte, d’altra parte, offrono a chi vuole comprendere questo assurdo fenomeno masochistico, uno spaccato più ampio di una realtà complessa e variegata», spiegano dall'associazione. «La politica incassa voti e può gestire il territorio nel solo interesse della categoria armata (alla faccia di chi ci vive e alle armi non ci pensa proprio essendo cittadini sereni e normali), lo sfruttamento del territorio e delle proprietà private nel solo interesse privato di aziende faunistico venatorie che sottraggono fondi e giardini privati a chi delle armi magari ha paura. Tante altre le sfaccettature che interessano il mondo venatorio, mondo costituito sempre da meno appassionati, sempre più vecchi e pericolosi».

C'è chi come il politico-cacciatore Sergio Berlato, festeggia mostrando orgoglioso sui propri social la foto dei primi due «beccaccini della stagione» uccisi.

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Sergio Berlato

Berlato è sto eletto al Parlamento europeo con Fratelli d’Italia nella circoscrizione nord-est, e durante la sua campagna elettorale ha puntato molto sul mondo venatorio, tanto da utilizzare l'avifauna più popolare tra i cacciatori per i suoi volantini eletorali.

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Volantino di Berlato

Il primo bilancio fa temere per un risultato persino peggiore della precedente stagione, quando la AVC contò 28 vittime totali: 6 morti e 22 feriti, di cui 7 minori.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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