È partita la raccolta firme anti lupo nei municipi della Val Pusteria. La petizione è partita dalla Comunità Comprensionale Val Pusteria, allo scopo dichiarato di «stabilire norme per l'allontanamento regolamentato di orsi e lupi» e di «rimuovere gli animali problematici».
Secondo il promotore dell'iniziativa e presidente della Comunità, Robert Alexander Steger, «l'obiettivo è quello di preservare la legittima richiesta di protezione e sicurezza della nostra popolazione, ma anche il paesaggio culturale che è cresciuto nel corso dei secoli».
Le firme potranno essere raccolte fino al 30 luglio e poi inviate alla Giunta provinciale dell'Alto Adige, al Ministero dell'Ambiente e all'Unione Europea allo scopo di sollecitare i legislatori ad adottare per contenere e rimuovere i grandi carnivori della Val Pusteria.
Già in primavera, i Sindaci avevano firmato una petizione per chiedere al legislatore la regolamentazione di lupi e orsi nella provincia di Bolzano. La motivazione è sempre la stessa: «Il problema dei lupi e degli orsi nella nostra società e nella natura è sempre più al centro dell'attenzione – hanno sottolineato gli organizzatori – I contadini temono per i loro animali da pascolo, le persone hanno paura di fare passeggiate, persino gli asili prendono in considerazione l'idea di evitare escursioni in determinate aree forestali. È quindi necessario un intervento immediato».
A spingere all'azione i rappresentanti delle comunità locali sono gli interessi economici delle attività produttive del territorio, basti pensare che, secondo gli ultimi dati forniti dal Trentino, solo nel 2021, i danni causati dagli attacchi dei lupi al bestiame sono stati compensati con un importo di 54.200 euro.
Ma non è solo la sicurezza dei cittadini ad essere al centro delle iniziative della Provincia. Steger infatti è candidato alle elezioni regionali con la Südtiroler Volkspartei (Svp), il partito autonomista sudtirolese vicino all'area di Centrodestra.
La tornata elettorale del 22 ottobre coinvolgerà le Province autonome ed è chiaro che si giocherà tutta sulla pelle dei grandi carnivori, come è emerso anche dalla dura campagna mediatica contro i selvatici condotta da Maurizio Fugatti, presidente di Trento, quando già a partire da aprile ha trasformato l'orso nel nemico pubblico numero uno.