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15 Novembre 2022
18:04

Al via la Cop 19 Cites di Panama: nuove regole per gli animali minacciati di estinzione

È iniziata la Cop Cites 19 di Panama. Il summit internazionale si prepara a riscrivere le regole internazionali relative al commercio delle specie selvatiche minacciate di estinzione.

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rana

Tartarughe, ippopotami, rane di vetro: sono questi alcuni degli animali protagonisti della Cop Cites 19 di Panama. Si tratta della Conferenza delle Parti della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione.

La Cop Cites si è aperta lunedì 14 novembre e durerà fino a venerdì 25. Come per la sorella più nota, la Cop 27 di Sharm El Sheikh dedicata al clima, anche per quella di Panama politici, ong, esperti si siederanno ai tavoli di confronto per fare un punto sullo conservazione delle specie incluse nella Cites, o Convenzione di Washington.

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Tra i lavori più importanti di questa Cop c'è l'esame delle proposte di modifica delle specie presenti nelle Appendici I e II della Cites. Nell'Appendice I sono presenti gli animali ritenuti a rischio di estinzione più elevato e di conseguenza viene loro riconosciuto il più alto livello di protezione. Il commercio di esemplari di origine selvatica di queste specie non è consentito, e anche i traffici non commerciali sono rigorosamente controllati, e richiedono che un permesso di importazione e un permesso di esportazione siano rilasciati dalle autorità di gestione in ciascun paese in ogni caso.

Nell'Appendice II sono incluse specie non necessariamente minacciate di estinzione ma il cui commercio deve essere controllato. Fanno parte di quest'ultimo elenco anche gli ippopotami dell’Africa occidentale, per i quali i rappresentanti di dieci paesi africani hanno chiesto maggiori misure a tutela.

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In tutto sono 600 le specie di animali e piante in pericolo estinzione di cui si parlerà durante il summit. Una occasione per creare un network internazionale dedicato alla conservazione di fauna e flora selvatiche. Le riunioni offrono, infatti, ai partecipanti l'opportunità di stringere o rinnovare relazioni non solo tra le delegazioni dei paesi della Cites, ma con gli osservatori provenienti dal mondo del Terzo settore e delle imprese.

Con il progredire della sesta estinzione di massa, e l'aumentare della temperatura media globale, alcune specie, fondamentali per l'ecosistema in cui sono inserite, sono maggiormente esposte al rischio di estinzione. Per questo durante gli incontri le Parti lavoreranno anche su una serie di emendamenti specifici per rafforzare la protezione di queste specie chiave.

Questa categoria nasce nel 1969 all'interno della biologia della conservazione per indicare animali la cui presenza è di vitale importanza per altri organismi e, viceversa, la loro scomparsa una condanna. L'esempio a noi più vicino è rappresentato del lupo, predatore apicale delle regioni temperate, la cui sottospecie italiana è inserita nell'Appendice II della Cites.

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La Cites però non si occupa solo di tutelare le specie, nasce principalmente per regolarne il commercio legale e inibire quello illecito, una mission che torna anche in occasione dell'incontro panamense. Il commercio di fauna selvatica costituisce infatti un mercato globale che ha un impatto significativo sulla biodiversità. Questo accade ovviamente nelle frange dell'illegalità, secondo gli ultimi dati forniti dall'Interpol il traffico illecito di animali selvatici cresce tra il 5 e il 7% all’anno; ma anche in presenza del commercio regolamentato, e quindi lecito, di animali e di parti di essi, come i trofei di caccia, acquistati regolarmente in quasi tutti i paesi occidentali.

Le ong internazionali, in vista della Cop Cites, avevano chiesto in sede europea di vietare l’importazione di trofei di caccia, in ragione proprio dell'impatto di questo business sulle popolazioni di selvatici. Un impatto forte al punto da influire sulla loro l'evoluzione, come svela uno studio pubblicato sulla rivista Science. I ricercatori hanno infatti evidenziato come l'impatto del bracconaggio dell'avorio stia determinando la nascita di elefanti senza zanne in Mozambico, nell'Africa Meridionale.

Preservare la Terra significa innanzitutto tutelare le vite che la abitano, e alla luce di ciò, è evidente che la tutela delle specie selvatiche passi anche attraverso regole più eque per il commercio.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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