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27 Aprile 2023
16:06

Al via il Trento Film Festival: eventi e film dedicati agli animali nel programma della 71esima edizione

Sta per iniziare il Trento Film Festival e il capoluogo trentino tornerà ad essere la capitale del cinema per 10 giorni. Noi di Kodami abbiamo letto il programma e selezionato le proiezioni che parlano del rapporto tra gli esseri umani e la natura, in un momento in cui il Trentino è al centro di un profondo dibattito sul tema.

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©TFF – Lorenzo Mattotti

Dal 28 aprile al 7 maggio il capoluogo trentino tornerà ad essere il palcoscenico del Trento Film Festival, una delle più antiche manifestazioni cinematografiche d'Italia ancora in attività. Come ogni anno, l'evento darà ampio spazio a film, letteratura ed eventi dedicati alla montagna e alla relazione tra l'uomo, la natura e il mondo animale.

Proprio qui, infatti, un anno fa, venne premiato con "la genziana d'argento" il documentario naturalistico La Panthère des Neiges, che narra la storia di Vincent Munier e Sylvain Tesson, rispettivamente fotografo naturalista e scrittore ambientalista, intenti a catturare le immagini del felino più elusivo del mondo.

A sottolineare l'attenzione che il Film Festival dedica alla natura è stato il presidente Mauro Leveghi durante la conferenza stampa di presentazione della settantunesima edizione. «Il manifesto del 2023, firmato da Lorenzo Mattotti, sembra suggerire il ruolo che l’uomo deve avere nella natura: esserci, non certo sparire, ma con lentezza, profondità e dolcezza».

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Manifesto di Lorenzo Mattotti – Trento Film Festival

Dalla Svizzera e dal Canada, due storie di uomini e orsi

Una riflessione importante quella di Leveghi, legata anche alla stretta attualità della comunità trentina, profondamente toccata dalla tragica vicenda che ha causato la morte di Andrea Papi, ucciso dall'aggressione dell'orsa JJ4, meno di un mese fa nei boschi della Val di Sole.

Sono due i film che trattano proprio il tema della convivenza tra uomini e orsi. Il primo che andrà in scena è L'ors, il racconto della vicenda dell'orso M13 che, 10 anni fa, è stato ucciso in Val Poschiavo, in Svizzera meridionale. La comunità umana, al tempo, si era frammentata e le opinioni riguardo a quanto accaduto erano eterogenee. Il contesto di allora, rapportato alle vicende di oggi, evidenzia come il territorio, sempre più abitato dagli uomini, lasci in realtà poco spazio alla fauna selvatica. Una storia che, in maniera del tutto imprevista, verrà presentata sul versante Sud delle stesse Alpi, proprio in un momento in cui il dibattito è più che mai acceso.

Si parlerà anche di orsi polari perché tra le proiezioni che parteciperanno al vero e proprio concorso ci sarà Churchill Polar Bear Town, che racconta le annuali migrazioni degli orsi polari verso la Baia di Hudson, in Canada, per cacciare le foche. In attesa che si formi la banchisa, gli animali si stabiliscono alla periferia della città e le complessità determinate dalla loro presenza, a pochi passi dalle case, rivela ancora una volta come la coesistenza con i grandi carnivori si sviluppi con aspetti sempre diversi in base al territorio di riferimento.

Uomini e Natura in tutte le categorie del Festival

I film del Trento Film Festival, suddivisi in numerose categorie, sono oltre un centinaio. Alcuni di essi, in particolare, riguardano proprio il nostro paese, le nostre montagne e le specie che abitano i territori che ci circondano.

Tra i film partecipanti al concorso ci sarà Wild Life, che racconta la storia di una donna con il visionario progetto di
proteggere sterminati territori incontaminati nel sud del Cile nell'intento di sottrarli allo sfruttamento per poi renderli parchi nazionali. Si rimane in America latina anche per il film Veranada, ispirato al lavoro e allo stile di vita dei pastori delle Ande argentine, alle prese con la crisi climatica.

Tra le anteprime ci saranno poi La montagne, interamente filmato tra Chamonix e il Monte Bianco, dove il protagonista, interpretato dallo stesso regista, si rifugerà in pieno inverno per sfuggire al mondo, alla ricerca di comunione con la natura e la montagna. Let the River Flow, invece è una ricostruzione delle lotte negli anni Settanta condotte dai movimenti ambientalisti e dalla popolazione Sami, in Norvegia, contro la ricollocazione forzata degli abitanti della zona a causa della costruzione di una grande diga.

Nella categoria delle proiezioni speciali, invece, Lupo uno racconta il lavoro dei ricercatori incaricati di monitorare e gestire una famiglia di lupi sulle prealpi venete, con tecniche mai utilizzate nel contesto alpino. Un progetto che noi di Kodami abbiamo raccontato più volte, attraverso le voci dei protagonisti.

L'autore del manifesto del Festival, Lorenzo Mattotti, presenterà invece un lungometraggio d’animazione dal titolo La famosa invasione degli orsi in Sicilia che narra la storia del re degli orsi, intento a condurre i suoi simili dalle montagne alle zone abitate dagli esseri umani di cui scoprirà i segreti.

L'elefante e la termite narra infine la storia di supporto e collaborazione tra le due specie in una pozza d'acqua africana, con la paura che il mondo si trasformi in polvere e la consapevolezza di una generale interdipendenza.

Per la categoria Terre Alte, dedicata alle montagne, Heimaland racconta il rapporto mistico degli abitanti di Vík í Myrdal con Katla, il vulcano islandese che si trova proprio sopra le loro teste.

Anche nella sezione "Alp&ism", che raccoglie le produzioni dedicate alle imprese alpinistiche, quest'anno ci sarà un film dedicato agli animali. Yuku e il fiore dell'Himalaya, infatti, è l’avventura di una topolina, che va alla ricerca di un fiore magico, in cima alle montagne più alte della Terra.

Un ricordo all'Etiopia di Agitu Idea Gudeta

Ogni anno, infine, il Trento Film Festival dedica una delle sezioni della rassegna ad un altro paese del mondo. Nel 2023 la nazione ospite della categoria "Destinazione…" sarà l'Etiopia che, oltre ad essere uno dei territori più alti del Pianeta, con un elevazione media di oltre 1300 metri sul livello del mare, è anche la patria di Agitu Idea Gudeta, l'imprenditrice agricola etiope, uccisa brutalmente in Val dei Mocheni, a pochi chilometri da Trento, il 29 dicembre del 2020, dove viveva da anni portando avanti la sua azienda agricola "La capra felice", nota e riconosciuta da molti abitanti della città e delle valli limitrofe.

Anche nella sezione dedicata all'Etiopia si parla del rapporto tra uomini e animali e questa volta, nel film Lamb, viene raccontata storia di Ephraim, un bambino etiope che vive con la sua inseparabile pecora. La terra di origine della sua famiglia è afflitta dalla siccità e un giorno gli viene detto che il suo animale dovrà essere sacrificato. Ephraim è pronto a fare qualsiasi cosa per salvare la sua unica amica e si avventura in un viaggio che attraversa il paese.

Uscendo dall'ambito cinematografico, infine, la sala conferenze del Muse di Trento ospiterà un appuntamento dedicato ai Gelada (Theropithecus gelada), anche definite le scimmie alpiniste dell'Etiopia. A parlarne sarà Elisabetta Palagi, Professoressa associata del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, che ha da poco ricevuto l’Animal Behavior Society Fellowship Award per i risultati raggiunti nello studio del comportamento animale.

Per quanto riguarda gli orari delle proiezioni e gli eventi riguardanti queste e altre tematiche, si può verificare la disponibilità sul sito del Trento Film Festival.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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