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È interamente dedicato agli animali il nuovo calendario del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, firmato, anche per il 2022, dagli illustratori della Scuola Italiana di Comix. Tra le tavole di Extinction rapaci, felini, delfini, serpenti e tartarughe incontrano la mitologia e i reperti del MANN: da Ganimede a Hera, da Apollo al Toro Farnese, il gigantesco gruppo marmoreo romano che ha ispirato la cover realizzata da Andrea Chela, disegnatore di Dylan Dog.
Le 12 tavole sono esposte in mostra nel "braccio nuovo" del museo, mentre il calendario, in occasione dell'apertura straordinaria dal 1 al 6 gennaio, sarà donato in tiratura limitata ai primi 50 visitatori. Si rinnova quindi l'attenzione del MANN verso le tematiche legate alla sostenibilità e all'ambiente. Ancora una volta, attraverso il fumetto, il museo punta ad affascinare e a sensibilizzare i più giovani e non solo verso la salvaguardia delle specie animali che rischiano l'estinzione.
La velocità con cui le specie viventi stanno sparendo ha raggiunto infatti numeri impressionanti, ben al di sopra dei normali tassi di estinzione, e tutti gli esperti concordano sul fatto che siamo ormai nel pieno della sesta estinzione di massa e la colpa è esclusivamente dell'uomo.
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Oggi le specie si estinguono fino a 100 o 1000 volte più velocemente da quando la nostra specie ha iniziato a vagare per il Pianeta. Secondo l'IUCN solamente a partire dal 1500 si stima che si siano estinte almeno 900 specie differenti, tra cui 85 mammiferi, 159 uccelli, 35 anfibi, e 80 pesci.
Stime certamente al ribasso che potrebbero peggiorare sempre più nell'immediato futuro. Distruzione degli habitat, specie esotiche invasive, inquinamento, cambiamenti climatici e sovrasfruttamento sono solo alcune delle principale cause di perdita di biodiversità riconducibili direttamente all'uomo e alle sue attività.
Il tema scelto per il nuovo calendario del MANN va perciò ben oltre l'espressione artistica e lancia un messaggio forte, salvare le specie animali che stiamo spazzando via dal nostro Pianeta.
