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13 Novembre 2023
14:32

Pitbull e molossi sempre più numerosi al canile di Genova: sono il 50% del cani ospitati

«Ben vengano i corsi e il patentino - spiega Claudia Cavallo, educatrice cinofila del canile Monte Contessa - dovrebbe essere obbligatorio per tutti coloro che vivono insieme a cani di una certa mole».

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cane pitbull

Da Pavia a Livorno passando per Sanremo: le cronache delle ultime settimane riportano una serie di episodi che coinvolgono Pitbull che da una parte rischiano di lasciare spazio a una pericolosa campagna di demonizzazione della razza e dall’altra impongono una seria riflessione sulla corretta educazione loro e degli umani con cui vivono per evitare situazioni di pericolo.

In questa direzione va il recente intervento dell’associazione Stop Animal Crimes Italia che ha puntato i fari in particolare sulla situazione in provincia di Genova e sull’istituzione di un patentino per la gestione di molossi e Pitbull abbandonati o sequestrati. «Abbiamo recentemente fatto una visita al canile di Monte Contessa a Genova e abbiamo preso atto di una serie di criticità che abbiamo posto all’attenzione del Comune – scrivono – la prima cosa che salta all’occhio è l’elevato numero di cani di razza Pitbull e simili, frutto di abbandoni. L’assenza di adeguate misure a quella che è la moda di questa razza continua ad alimentarne la detenzione da parte di persone non in grado di gestirla e che infatti poi in molti casi si disfano del cane, abbandonandolo. Altresì l’assenza di verifiche, non solo dunque sulla capacità di gestire tale razza, anche della inoculazione del prescritto microchip ne favorisce il facile sbarazzarsene».

L’associazione, quindi, si è fatta parte attiva con il Comune di Genova per chiedere l’istituzione di un patentino obbligatorio per gli umani di riferimento di Pitbull o altre razze che necessitino di una adeguata formazione, con la richiesta di un incontro al Comune per proporre iniziative in questo senso. Un corso già si è svolto in Liguria, non obbligatorio, in provincia di Imperia e ha riscosso un notevole successo di partecipazione. Anche in quel caso l’Azienda Sanitaria Locale, insieme al Comune di Sanremo, aveva deciso di dare il via in seguito ad alcuni episodi di cronaca.

L'assessore Corso: «Come Comune siamo favorevoli all'organizzazione di corsi di formazione»

Interpellata da Kodami, Francesca Corso, assessore del Comune di Genova con delega al Benessere Animale, ha sottolineato di non avere ricevuto ancora alcuna richiesta formale in questo senso, spiegando però che in linea generale «come Comune saremmo favorevoli all’organizzazione di corsi che meglio possano aiutare a gestire un cane che può diventare, se non educato correttamente, potenzialmente pericoloso – commenta per Kodami Francesca Corso, assessore del Comune di Genova con delega al Benessere Animale – Il nostro canile municipale, come la maggior parte dei canili presenti su tutto il territorio nazionale, è gremito di molossi o comunque cani di grossa taglia che, per incapacità delle persone di gestirli, sono stati condannati a una vita dietro le sbarre».

«L’obiettivo primario per noi – prosegue Corso – dev’essere quello di svuotare le gabbie grazie a coloro che vogliano prendersi cura dei cani ospitati nei canili, ma per farlo bisogna avere garanzia che non ci rientrino più e che dunque non rappresentino un pericolo per gli adottanti. Questa dev’essere però un’operazione fatta con criterio, un’operazione che non scateni un processo inverso che porti magari all’abbandono da parte di chi già vive con un cane di grossa taglia. Siamo disponibili, insieme all’ufficio animali, ad approfondire la tematica e ad avere un confronto con chi si occupa di questa tematica. Anche se al momento, ribadisco, nessuno ha contattato il Comune per proporre l’organizzazione di corsi».

Al canile Monte Contessa la metà dei cani ospitati sono Terrier di tipo bull o molossi

Qual è, quindi, la situazione attuale al canile Monte Contessa? A fine ottobre i cani ospitati erano 138 con 31 nuovi ingressi nel corso del mese. Ne sono stati adottati 13. Ma il focus, ora, è sulla gestione di Pitbull e molossi. «Premetto che a Monte Contessa non abbiamo mai ricevuto visite di rappresentanti di Stop Animal Crimes Italia e siamo rimasti di stucco per quello che hanno detto – spiega a Kodami Claudia Cavallo dell’associazione Una, gestore del canile genovese Monte Contessa – siamo il canile più grande in provincia di Genova, tutti i cani della zona arrivano da noi. Al momento ospitiamo circa 140 cani e possiamo dire che la metà di loro sono Terrier di tipo bull o molossi. Sono educatrice cinofila, appassionata di questa razza, la amo e penso di poter descrivere la situazione. Questi cani hanno delle caratteristiche molto delicate, fisicamente è palese che abbiano una grande forza che però, in realtà, va in contrasto con ciò che sono nell’animo: sono sensibili e di grande fragilità. Assorbono le emozioni dalle persone, vivono per noi».

«Arrivando al tema della “difficile gestione” – aggiunge l’educatrice del Monte Contessa – è vero che sono cani che vanno in mano a persone che a volte si fanno “belle” avendoli al loro fianco, serve quindi una informazione di fondo, una conoscenza e nessuna superficialità. Molti non riescono a familiarizzare con la loro mentalità particolare e, purtroppo, ci si trova di fronte a pessime gestioni, cani abbandonati a loro stessi e poi  arriva il ringhio, i morsi, gli attacchi e il canile si riempie. Senza considerare il problema delle cucciolate casalinghe, siccome si vendono facilmente. Ne stiamo notando molte a Genova».

«Per quanto riguarda la proposta del patentino – conclude Claudia Cavallo – con l’associazione Una abbiamo già toccato l’argomento con Comune e Asl ed entrambi si sono dichiarati d’accordo sul fare i corsi. Spero che la proposta possa prendere vita velocemente, può servire anche se non sarà la soluzione. Io renderei obbligatoria la frequentazione dei corsi per tutti coloro che vivono insieme a cani di una certa mole. In generale, chi ha intenzione di vivere con un cane dovrebbe informarsi e studiare. Il cane è un essere vivente che ha un linguaggio differente dal nostro. I cani fanno uno sforzo enorme per comprenderci, mentre noi li umanizziamo. Ed ecco il problema per cui a volte succedono gli incidenti, perché noi non capiamo che cosa il cane ci sta dicendo».

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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