Spazzolare il proprio cane è molto più di un semplice gesto per la cura estetica del mantello. È un'attività che non solo può aiutare a mantenere il pelo sano e a tenere sotto controllo i parassiti, ma può anche diventare un momento intimo che rafforza il legame e la fiducia reciproca. Tuttavia, come per ogni interazione, è fondamentale ricordare che ogni cane è unico. Alcuni amano il contatto fisico e trovano lo spazzolamento piacevole, altri possono invece percepirlo come una fonte di stress. Capire le sue preferenze e rispettare i suoi limiti è essenziale per rendere questa attività un momento positivo per entrambi.
Cosa provano i cani quando li spazzoliamo?
Il grooming, termine che descrive le attività di cura del mantello e della cute, può suscitare reazioni anche molto diverse nei cani. Alcuni, per esempio, non amano il contatto fisico e vedono lo spazzolamento come un gesto stressante e invadente. Per questi cani, essere spazzolati può quindi essere fonte di forte stress e disagio. Alcuni sono invece particolarmente sensibili solo in alcune parti de corpo, come la testa, la coda e gli arti, aree in cui il contatto fisico può risultare eccessivo per molti cani.
Altri cani, invece, possono persino trovare lo spazzolamento estremamente rilassante, specialmente se hanno un legame profondo con il loro umano e se sono abituati a questo tipo di attività fin da cuccioli. Per loro, il grooming può trasformarsi in un momento di profonda intimità e piacere, durante il quale si sentono coccolati e al sicuro. In questi casi, prendersi cura del suo pelo può persino rafforzare la fiducia che il cane ripone in noi, consolidando ulteriormente il legame che ci lega.
In ogni caso, è importante conoscere le sue preferenze e osservare attentamente il suo comportamento. Se mostra segni di disagio, come agitazione, tremori, o tentativi di allontanarsi, è fondamentale rispettare i suoi sentimenti e adattare l'approccio di conseguenza. In alcuni casi, potrebbe anche essere utile consultare un veterinario esperto in comportamento per capire come rendere questa attività meno stressante per il nostro cane oppure, se necessario, evitarla del tutto. Ogni cane ha una sua storia e dei propri limiti personali, che andrebbero sempre rispettati quando possibile.
Come spazzolare i cani
Quando si tratta di spazzolare il proprio cane, è perciò importante adottare sempre un approccio graduale e rispettoso. Un buon punto di partenza è iniziare dalle cosiddette zone "fredde", quelle del primo contatto che richiedono meno intimità. Queste zone includono il tronco, che va dal collo fino alle zampe posteriori, la pancia e la groppa. Queste aree sono generalmente più accettate dai cani perché meno sensibili. Le zone "calde", come la testa, la coda e gli arti, richiedono invece maggiore attenzione.
Non tutti i cani gradiscono essere toccati in queste aree, e il contatto in queste zone può risultare particolarmente invasivo. Prima di spazzolare queste parti, è importante assicurarsi che il cane sia rilassato e a proprio agio. Procedere con calma e osservare attentamente le sue reazioni può aiutare a capire se si sta procedendo nel modo giusto. Il momento ideale per spazzolare il cane è quasi sempre quando è calmo e rilassato. Meglio evitare di farlo quando è attivo o eccitato. Inoltre, creare una routine regolare di grooming, anche con segnali vocali e comportamenti rituali, può aiutare il cane ad abituarsi a questa pratica e a considerarla come una parte normale della sua quotidianità.
Per quanto riguarda gli strumenti da utilizzare, molto dipende dal tipo di pelo e soprattutto dalle sue preferenze. Per i cani a pelo corto e senza sottopelo, è consigliabile utilizzare una spazzola più morbida che eviti di danneggiare o irritare la cute sottostante. Per i cani a pelo lungo, invece, si può optare per una spazzola leggermente più rigida, che aiuti a districare i nodi senza tirare troppo il pelo. In ogni caso, è però fondamentale scegliere gli strumenti che il cane accetta e che trova meno invasivi e fastidiosi. Che sia una spazzolo o quanto, sarai lui a decidere qual è lo strumento "preferibile".