Agada e Paride, due ibis eremita, sono stati avvistati nei cieli di Valsugana, in Trentino Alto Adige. Un'ottima notizia che mette in risalto ancora una volta il successo del programma di reintroduzione nel nostro Paese.
Il progetto LIFE Reason for Hope coordinato dal Waldrappteam da vent'anni, mira alla conservazione di questa ormai rarissima specie di uccello in Europa, promuovendo la formazione di nuove popolazioni sul territorio continentale.
L'Italia si conferma un "crocevia" fondamentale per le rotte migratorie dell'avifauna: il Trentino Alto Adige è infatti solo una delle tante tappe della coppia che, per tornare nella loro zona di nidificazione, tra Austria e Germania, ogni primavera sorvola la nostra penisola tornando dalle coste della Toscana dove passano l'inverno. Ma Agada e Paride non sono gli unici ibis avvistati in questi giorni: anche Salvatore, un altro esemplare che si era fermato vicino Trento per qualche giorno, è ora arrivato a destinazione.
Il suo aspetto può ricordare quello di una maschera carnevalesca veneziana. L'ibis eremita (Geronticus eremita) è un uccello pelecaniforme della famiglia dei Treschiornitidi originario di Europa, vicino Oriente e nord Africa. Un tempo comune, intorno al XVIII secolo la specie iniziò un lento declino, le cui cause sono ancora ignote, che lo portò all'estinzione prima in Europa centrale e poi in Europa meridionale.
Anche nel resto dell'areale però le cose non sono andate meglio: all'inizio del XX secolo la popolazione mondiale di ibis ha subito un calo drastico, pari al 98% circa, dovuto alla combinazione di vari fattori come la caccia di frodo, la distruzione dell'habitat per far posto ad allevamenti e piantagioni di tipo intensivo, l'utilizzo di fitofarmaci ed il disturbo delle rotte migratorie e delle colonie riproduttive.
Le uniche due popolazioni primarie della specie sopravvivono in due zone remote costiere, nella riserva di Souss Massa a sud di Agadir in Marocco ed in Siria. Per anni considerata "in pericolo critico" d'estinzione dalla IUCN, nel 2018 la specie è stata declassata di categoria venendo inserita tra le specie "in pericolo" grazie ai successi di conservazione.
Fortunatamente infatti dal 2002 la specie è stata al centro di un programma europeo di recupero, il progetto LIFE Reason for Hope che ha coinvolto un team di biologi e piloti austriaci, il Waldrappteam, ed oltre dieci partner provenienti da Italia, Germania, Austria e Svizzera. Gli aviatori hanno mostrato le rotte migratorie agli esemplari nati in cattività tramite l'utilizzo di alcuni ultraleggeri. Gli uccelli poi "istruiti" hanno in seguito trasmesso le loro conoscenze migratorie alle successive generazioni.
Il Waldrappteam ha assicurato di continuare il proprio lavoro almeno per i prossimi sette anni: l'obiettivo del progetto rimane la fondazione di quattro colonie ed il raggiungimento di 350-400 esemplari. Così, secondo dei modelli di dinamica di popolazione, a questo punto gli animali saranno in grado di sopravvivere autonomamente in futuro. Le criticità rimangono la caccia illegale, l'elettrocuzione causata da tralicci dell'alta tensione non isolati correttamente, la perdita di habitat e l'inquinamento.