La Lega Nazionale per la Difesa del Cane che gestisce il canile rifugio di Segrate, in provincia di Milano, ha chiuso l’anno con qualche soddisfazione, non tanto derivata dagli animali accolti, sempre troppi, ma piuttosto dal numero di quelli ai quali i volontari hanno trovato una famiglia. Ad essere adottati sono stati tutti i soggetti ospitati durante l’anno: 277 cani e 95 gatti. E non solo, perché sono state accolte anche specie diverse da queste ultime tra cui due topolini, tre criceti, quattro ratti, otto conigli nani e sette porcellini d’India: anche per tutti loro sono arrivate le sperate adozioni. Infine, ad essere operati e rimessi in sesto dallo staff veterinario sono stati ben 200 animali. Insomma, un bilancio decisamente positivo.
Dalla pagine Facebook, i volontari hanno ringraziato la cittadinanza per il sostegno ricevuto, senza il quale tutto questo non sarebbe proprio stato possibile e hanno colto l’occasione per lanciare un messaggio molto importante: «Un animale non è una cosa, è un impegno e lo è per la vita. Il fatto di aver accolto anche specie non convenzionali dimostra chiaramente la grande leggerezza e superficialità che le persone fanno in una scelta che dovrebbe invece essere molto ponderata e consapevole. La stessa mancanza di consapevolezza c'è nella conoscenza delle motivazioni di razza di particolari tipologie di cani: terrier di tipo bull che negli ultimi anni affollano i canili, ceduti o abbandonati da chi non è in grado di gestirli. Pertanto non comprate e non adottate se non siete più che motivati, non è necessario. Anche perché un animale che non si sa gestire è un futuro “randagio”».
Niente di più vero, purtroppo, ma che nonostante i continui appelli continua ad essere una abitudine troppo diffusa. E l’estate 2023 ne è stato un esempio lampante, essendo stata una delle più tristi per gli animali domestici. Secondo i dati diffusi proprio dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, sono stati registrati oltre 50 mila abbandoni di cani e gatti in tutta Italia, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente.
A impattare fortemente sul fenomeno quest'anno senz'altro la crisi economica che ha provocato un aumento esponenziale delle rinunce di proprietà.