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19 Gennaio 2023
17:16

Addio Pumba, il maialino vietnamita di Vicenza salvato dal “bullismo” dei compagni

Si è spento Pumba, il maialino sottratto al "bullismo" dei suoi compagni di stallal simbolo della lotta alla manipolazione umana degli animali.

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«Con il cuore in mano e un vuoto enorme dobbiamo dirvi che Pumbi ha avuto una brutta reazione stamattina. Nonostante le corse e la respirazione bocca a bocca non ce l'ha fatta. Pumba è volato in cielo e noi siamo letteralmente distrutti». Così la sua famiglia comunica in un post sui social che Pumba, il maialino sottratto al "bullismo" dei suoi compagni di stalla, si è spento.

Pumba era nato con una condizione genetica rara per cui la sua taglia era più piccola del normale e per questo motivo rischiava spesso di venir calpestato dagli altri suoi simili ed escluso dal gruppo sociale. Il suo destino sembrava segnato, finché Charley Rama non ha deciso di prendersi cura di lui.

La storia di Pumba era cominciata nel luglio del 2020 in un agriturismo del vicentino, “Angolo di Paradiso” situato ad Altissimo. Dopo che il maiale maschio della loro stalla, fuggito dal recinto, aveva messo incinta uno dei maiali femmina, da lì a pochi mesi era nato un maialino più piccolo degli altri.

La madre continuava ad accudirlo nonostante la sua condizione, ma col passare del tempo le sue dimensioni restavano inferiori anche a quelle dei classici maialini nani, rendendo difficile la sua convivenza con gli altri animali della fattoria. Ecco perché Charley lo ha preso con sè assicurandogli una vita migliore lontana dalla confusione di una stalla che per un animale nelle sue condizione avrebbe potuto essergli fatale.

Pumba era nato da maialini di origine vietnamita, suini all’incirca di 20-30 kg, un peso che lui non raggiungeva neanche lontanamente dato il suo difetto genetico chiamato "nanismo". Le dimensioni di Pumba erano quindi sorprendentemente piccole, soprattutto considerando che, a differenza del maiale europeo che è in grado di arrivare a oltre 200 kg, il maialino vietnamita può arrivare dopo poche settimane a pesare massimo fra i 40 e i 90 kg.

«Non vorrei mai passare il messaggio che esistano maialini piccoli così di natura e non vorrei mai che le persone acquistassero un maialino pensando rimanesse piccolo così», Spiegava Charley sui suoi social condividendo video e foto di Pumba che in soli due anni hanno raggiunto migliaia di followers. In particolar modo Charley condividendo la storia di Pumba cercava proprio di ostacolare una moda nata negli anni 80 diffusa in Europa e negli Stati Uniti:la “moda” del maiale vietnamita da compagnia.

Il commercio di questi animali nasconde in realtà una pratica terribile, proprio come raccontava Charley: «Se vedete su Internet che esistono maialini nani che rimangono sotto i 15 kg sappiate che sono stati “creati” incrociando consanguinei e quindi, come succede anche nei cani, andreste solo ad alimentare un mercato dove molti nascono con malformazioni».

Nonostante sia scomparso, dunque, la storia di Pumba rimarrà per sempre come simbolo di una lotta alla manipolazione umana degli animali, una pratica antropocentrica che ignora in toto il benessere dei nostri compagni di vita.

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