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23 Aprile 2023
13:00

Addio Luna: è morta la cagnolina dell’Università degli studi di Palermo

Luna, la cagnolina dell'Università di Palermo, se n'è andata. Le sue più care amiche umane le hanno dimostrato fino all'ultimo istante rispetto e comprensione. La storia di Luna, adesso, potrà diventare una testimonianza e un esempio per tutti i cani liberi e di quartiere.

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Luna era un cane libero di quartiere della città di Palermo, praticamente da sempre o, per meglio dire, dal giorno in cui il suo faccino giovane e dolce era comparso tra i vialetti che circondano l’Università degli Studi di Palermo, probabilmente in seguito ad un abbandono. Da quel giorno Luna, conosciuta anche come Bibì o Mondina, aveva scelto l’Università come casa, luogo di riferimento, posto del cuore in cui relazionarsi con animali e persone.

Kodami ha raccontato la sua storia già durante lo scorso anno, quando il pericolo che Luna trascorresse gli ultimi anni della sua vita rinchiusa in un canile si faceva sempre più vivo ad ogni accalappiamento. In particolare, la cagna veniva ripetutamente segnalata da chi, ipotizzando che si trattasse di un animale bisognoso di aiuto e ignorando il fatto che invece a Luna non sono mai mancate né cure né attenzioni, allertava la Polizia Municipale ordinando di trasferire l’animale presso delle strutture protette, che poi in questi casi sono sempre i canili.

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La medaglietta di Luna

A quel cane dal manto color miele e dall’animo buono e pacato però, gli accalappiamenti e i forzati soggiorni in canile non facevano che procurarle dolore. E così, come nelle favole in cui le principesse vengono rapite e imprigionate contro la loro volontà, tre fatine aiutanti correvano ogni volta in suo aiuto, aprendo le porte della gabbia e restituendole la libertà: le sue tutor Annamaria e Agostina e l’educatrice cinofila Giorgia Matesi, esperta in monitoraggio dei cani di quartiere.

«L'unica volta in cui ho sentito l'abbaio di Luna è stato quando per l'ennesima volta sono andata a recuperarla dal canile in cui era stata rinchiusa contro la sua volontà– racconta a Kodami Giorgia – lei si disperava dentro quel box, era l'unico posto in cui non sarebbe voluta restare mai, figuriamoci trascorrere gli ultimi momenti della sua vita».

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Luna liberata da un ennesimo accalappiamento

Prelevare un cane, soprattutto da un territorio in cui ha sempre vissuto e in cui ha costruito delle relazioni con altri animali e persone, può rivelarsi spesso non solo fallimentare se si decide ad esempio per un’ "adozione forzata”, ma anche e soprattutto deleterio per l’individuo che si vede privato della cosa più cara che ha: la sua libertà.

Luna era ormai diventata la mascotte degli universitari di Viale delle Scienze che non mancavano mai di concederle, quando lei era disposta a riceverle, delle carezze e lei, per ricambiare, “faceva da guardia” alle loro aule, assicurandosi che nessun pericolo potesse minacciare i suoi amici.

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Luna tra le strade di Viale delle Scienze

Conosceva perfettamente gli orari in cui Annamaria e Agostina andavano a trovarla per giocare o portarle il cibo e anche quelli in cui Giorgia, essendo anche un’infermiera veterinaria, la sottoponeva a terapia, dedicandosi allo studio dei suoi comportamenti e delle sue abitudini.

Uno dei suoi posti preferiti all'interno dell’Ateneo era l’edificio della mensa: lì la si poteva osservare sdraiata sui gradini a prendere il sole o seduta sull’attenti con le orecchie dritte a monitorare le entrate e le uscite degli studenti che, qualche volta, le donavano un po’ dei loro pasti.

Ultimamente Luna si era ammalata per via di una massa tumorale sulla zampa e, dopo l’ennesimo accalappiamento della sua vita, le sue amiche umane più fidate avevano deciso di ospitarla presso l’abitazione di una di loro, in attesa di ulteriori visite veterinarie e nella speranza che una possibile amputazione dell’arto le avesse concesso ancora qualche anno in più da vivere.

Prima di andare via per sempre, infatti, Luna ha vissuto a casa dell’educatrice Giorgia, circondata dall’amore di Annamaria, Agostina e di alcuni studenti che, ogni giorno, la andavano a trovare per ricordarle un po’ della sua quotidianità.

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Luna a casa di Giorgia Matesi

E proprio gli universitari, di cui ormai Luna era diventata una “collega fidata”, avevano nelle settimane precedenti avviato per lei una raccolta fondi finalizzata al recupero delle somme necessarie per pagare le cure di cui necessitava.

Purtroppo però i veterinari, dopo attente visite a cui la cagna è stata sottoposta, hanno dato un parere negativo sull’eventuale operazione: «Non è stato possibile procedere perché purtroppo c’era una massa che spingeva e spostava il cuore di Luna. Abbiamo fatto radiografie, esami del sangue ed eco cardio ma non abbiamo potuto tentare la chirurgia – spiega Matesi – Abbiamo valutato insieme ai suoi amici storici la possibilità di accompagnarla nella libertà da ogni sofferenza».

E qualche giorno fa, quel cane dal triplice nome, conosciuta da alcuni come Luna, da altri come Bibì o Mondina, se n’è andata libera, circondata dall’affetto della sua "famiglia di quartiere", lontana da gabbie e sofferenze, regalando per l’ultima volta alle sue amiche una debole scodinzolata, degna di un ultimo saluto.

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Giorgia, che da tempo seguiva e monitorava la cagnolina e che ultimamente l’aveva anche ospitata in casa, ha voluto ricordarla così, dedicandole un pensiero sui social, affinché la storia di Luna possa essere la testimonianza di come amore significhi anche rispetto della volontà altrui:

"Oggi Luna-Bibì-Mondina,

mascotte dell'Università di Palermo, lascia questo mondo rendendolo ancora più povero e triste.

È andata via accarezzata dalle sue amiche storiche, Agostina e Annamaria, che sono arrivate persino con le stampelle, pur di esserci.

Mi piace guardare il lato positivo.

La sua lunga vita intensa con tutto quello che ci ha lasciato, la sua forza incredibile fino alla fine, la possibilità di averle evitato di finire ancora una volta in canile e di morirci.

La presenza costante di affetti solidi ed eterni, pur essendo una persona libera da legami, come poche al mondo.

Libera di allontanarsi, libera di avvicinarsi.

Libera di scegliere dove dormire e cosa mangiare.

Libera di mandare tutti a quel paese e restare da sola, assorta nei propri pensieri.

L'unica volta in cui ho sentito la sua voce è stato in canile, disperata dal box.

Non l'abbiamo mai sentita abbaiare né prima, né dopo.

Non ha mai sprecato energia inutile per ciò che non valeva.

La sua vita libera è stata tante volte presa di mira da chi voleva ingabbiarla, ma noi abbiamo fatto di tutto per tutelarla e per fortuna ci siamo riuscite.

Luna, resterai per sempre nel nostro cuore.

Buon viaggio amica ❤️"

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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