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21 Maggio 2023
11:03

Addio Lina, la cagnolina che aveva deciso di dare una seconda chance all’essere umano

Lina, poi ribattezzata Luce dalla sua adottante, era una cagnolina che aveva conosciuto solo sofferenze durante la sua vita: era stata colpita da 117 proiettili di fucile e il suo volto era stato devastato dal contatto con una processionaria. La sua storia testimonia come anche ad un cane malato e apparentemente senza nessuna possibilità di adozione, possa invece essere concessa una seconda possibilità.

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Lina, ribattezzata poi Luce, si è spenta ieri a Genova tra le mura di quella che ormai da un anno era diventata la sua casa, la prima che aveva conosciuto in otto anni di vita, assieme all’amore della sua adottante Valentina Fantasia.

Lina, prima di diventare Luce, era una randagia del territorio di Sciacca, in provincia di Agrigento. In strada la cagnolina aveva trascorso la sua vita intera: aveva dato alla luce decine di cuccioli prima di essere sterilizzata, aveva conosciuto il rispetto di pochi e, purtroppo, l’odio di molti, tanto che il suo corpo testimoniava di essere stato usato come bersaglio per ben 117 proiettili di fucile.

Un percorso di vita travagliato quello di Lina che in vita sua il canile lo aveva conosciuto una sola volta per una breve sosta consequenziale alle operazioni di sterilizzazione, prima di finirci poi per sempre. L’incontro con una processionaria, infatti, era stato la causa dell’inizio del suo percorso tutto in salita: Lina aveva in viso delle brutte lesioni dovute al contatto con il piccolo bruco dai peli urticanti. Il suo volto era stato completamente devastato e per questo motivo si era reso necessario il suo trasferimento in canile, all’interno del quale era rimasta per un anno e mezzo e dove probabilmente avrebbe finito i suoi giorni se Valentina non avesse deciso di adottarla.

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I volontari le chiamano “adozioni del cuore” e, a dire il vero, era proprio con questa frase che iniziava l’appello per Lina, una storia che immediatamente aveva colpito Valentina.

«Avevo visto la foto di lei con il volto rovinato, sdraiata sul cemento di un canile – racconta Valentina a Kodami – aveva l’espressione triste e in quello che era rimasto dei suoi occhi io ci avevo letto la voglia di provare a dare una seconda chance all’essere umano. Così, a nome di un’umanità che fino ad allora non le aveva mai donato niente, ho accettato di fidarmi di lei e di darle il benvenuto a casa mia».

Una scelta tanto coraggiosa quanto consapevole quella di Valentina che ha scelto di occuparsi di Lina, delle sue brutte ferite al corpo e all’anima, della leishmaniosi e di tutto ciò che la sua situazione clinica molto delicata comportava.

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Giusto pochi giorni fa le due avevano festeggiato il loro primo anniversario di amicizia e di vita insieme. Per Luce è stato un anno di continue scoperte: la prima carezza della sua compagna umana, la prima ciotola di cibo tutta per sé, la prima passeggiata al guinzaglio e la prima dormita davanti a un camino. Per Valentina è stato un anno di prove da affrontare e di regali ricevuti da parte di un animale che nella vita non aveva conosciuto che il male dell’uomo: la prima leccata in viso, la prima stretta “di zampa”, la prima uscita insieme, le innumerevoli dormite sul divano prima di essere svegliata per una veloce pipì fuori.

«Era il mio cane “numero sette” e, nonostante io abbia vissuto da sempre con i cani, lei mi ha insegnato tante cose nuove – continua Valentina con la voce rotta dall’emozione – Luce aveva proprio bisogno non di ricevere amore ma di darlo. Se penso a quella volta che si sarà avvicinata a qualcuno e in cambio ha ricevuto 117 colpi, sto male. Sarò per sempre orgogliosa di lei perché nonostante tutto il male ricevuto, ha deciso di fidarsi di me. E’ stata la mia ombra per un anno ed io non potrò dimenticarla mai».

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Un rapporto di amicizia e di convivenza che testimonia come, nonostante le tante difficoltà incontrate durante il percorso, l’amore abbia ripagato le due amiche, appartenenti a due mondi tanto lontani quanto vicini: quello umano e quello animale.

Luce aveva purtroppo molti problemi di salute e molto probabilmente a portarsela via è stata una neoplasia. Fino alla fine non le sono mancate né le cure dei veterinari né l’amore della sua Valentina, che le è rimasta accanto sempre, mantenendo quella promessa fatta un anno fa: «ti restituirò tutto l’amore che ti è mancato», aveva sussurato l’umana alla sua amica scodinzolante.

Sul ponte dell’arcobaleno oggi c’è anche Luce che, così come racconta la leggenda, starà magari scodinzolando e correndo felice tra i prati verdi, lontana dai dolori del corpo e dell’anima e sicura di aver lasciato nel mondo terreno un segno incancellabile: la testimonianza che l’amore vince sempre.

Luce era un cane problematico, ferito, proveniente da una vita in strada, uno di quelli che in canile purtroppo diventa “inadottabile” e di conseguenza “invisibile” fino alla fine dei suoi giorni. Gli occhi di Valentina, però, l’hanno vista e la sua adozione consapevole è una bellissima testimonianza che ci auguriamo possa invogliare tanti a scegliere di guardare oltre l’età e le malattie: tanti cani come Luce aspettano ancora in canile di offrire la loro seconda chance.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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