Da anni era diventato un cane di quartiere. Una mascotte per quanti risiedevano nella zona in cui lui viveva o anche solo per chi passava in zona per un gelato o una passeggiata sul mare. Sono in tanti in queste ore a piangere Henry, un Pastore Maremmano che da circa dieci anni era stato adottato dagli abitanti dei quartieri San Girolamo e Fesca, sul litorale a nord di Bari.
Il grande cane bianco se n'è andato per cause naturali ma il vuoto che lascia per tutti coloro che in qualche modo lo avevano incrociato lungo il cammino sarà incolmabile. Per comprendere quanto Henry fosse diventato una presenza amata e rispettata, basta farsi una passeggiata proprio tra le strade della zona.
Su uno degli edifici dell'area di edilizia residenziale pubblica, l'artista Giuseppe d'Asta stava proprio realizzando un grande murale in cui il cagnolone, a bordo di un gozzo, era il protagonista assoluto. Lo stesso illustratore lo racconta con un post su Facebook: «L'idea di dedicare un murale ad Henry è nata durante il percorso di Street Art con i ragazzi del quartiere nell'ambito del progetto "Street's Retake – Storie di vita e di strade ritrovate" – raconta d'Asta – Con i ragazzi è stata fortemente sentita la volontà di dedicare il murale proprio a lui: Henry il cane dei quartieri, il cane della comunità, il cane libero curato dai residenti del quartiere, il cane che si prendeva cura del territorio, il guardiano del mare, il cane simbolo della parola cura, tema su cui si è basato tutto il percorso».
Un affetto che è stato testimoniato dai tantissimi post e dai selfie pubblicati su Facebook in questi giorni. Tra questi c'è Peppino Milella, presidente dell'Associazione IX Maggio, nome che riprende l'intitolazione del lungomare dove Henry spesso si riposava guardando la spiaggia. «Era come un figlio per noi – racconta a Kodami, trattenendo a stento le lacrime – tutti lo salutavamo. Io raccoglievo anche i suoi bisogni e lo consideravamo un'istituzione del quartiere. Non credo che sia un caso il fatto che sia morto proprio all'inizio di strada San Girolamo, all'ingresso della nostra zona».
«Una cosa che si potrebbe fare per ricordarlo adeguatamente è realizzare un parco dedicato agli amici a quattro zampe – continua Peppino – Lo chiediamo da tempo. A Fesca e a San Girolamo non c'è un'area dedicata allo sgambamento. Magari potrebbe essere intitolata proprio a Henry, sarebbe un bel segnale per far comprendere l'insegnamento che ci ha lasciato».
Quella dei cani di quartiere è ormai e per fortuna una forma di tutela introdotta in diversi Comuni e Regioni che ne disciplinano la gestione. Anche in Puglia è regolamentata la condizione del "cane collettivo". Del tema ne abbiamo parlato su Kodami, sottolineando come un diverso approccio possa essere utile per comprendere il vero significato del rapporto tra uomo e cane.