Una banca dati del Dna per sanzionare chi non raccoglie le deiezioni dei propri cani, compresi i turisti: è questo il risultato della modifica del Regolamento sul decoro urbano di Atrani, in provincia di Salerno.
La modifica è stata approvata all'unanimità dalla giunta guidata dal sindaco Luciano De Rosa Laderchi allo scopo di combattere il problema delle deiezioni canine usando l'analisi delle feci come deterrente.
Il Comune è uno dei più piccoli d'Italia ma la sua posizione sulla costa d'Amalfi lo rende uno dei più frequentati durante la bella stagione, proprio questo incremento della popolazione, dato soprattutto dall'arrivo dei turisti, ha spinto l'amministrazione locale a prendere misure contro chi attenta al decoro urbano non raccogliendo le deiezioni del proprio animale.
Per questo sarà istituito un registro dei profili genetici, cioè dei Dna, collegati al microchip dei cani che vivono nel borgo o che vi soggiornano per più di 7 giorni. Per la creazione della banca dati i cani dovranno essere sottoposti a prelievo, gratuitamente fino al 15 settembre, mentre in seguiti dovranno fare fronte di tasca propria. A Bolzano, dove l’obbligo dell’analisi del Dna dei cani è partito a dicembre 2021, il test costa 65 euro.
L'analisi, anche dopo il periodo estivo, resterà obbligatoria insieme alla comunicazione del microchip del cane.
Per incentivare l'iniziativa è stata prevista anche la possibilità di effettuare gratuitamente il test per la Leishmaniosi, attraverso una convenzione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e con la collaborazione dell'Unità Operativa Veterinaria dell'Asl di Salerno.
La Leishmaniosi è una malattia zoonotica che colpisce soprattutto i cani e per la quale ad oggi non esiste una vera e propria cura. Per contrastarne la diffusione è quindi fondamentale la prevenzione e la conoscenza delle modalità di trasmissione.
Grazie alla banca dati, in caso di ritrovamenti di escremento al suolo pubblico la Polizia locale preleverà un campione per farlo analizzare. L'indagine consentirà di collegare il materiale genetico al microchip del cane, facendo pagare al suo umano di riferimento la multa prevista dal Comune, più le spese di accertamento.