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1 Settembre 2024
10:00

Ad Amsterdam vogliono chiudere l’Artis Zoo, la struttura più antica dei Paesi Bassi

Il dibattito sta coinvolgendo l'opinione pubblica di Amsterdam ma in generale la società civile olandese su una questione etica che riguarda, del resto, tutte le strutture che si occupano di conservazione delle specie.

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Foto di Fabio Russo

"Artis Zoo" è il nome con cui gli abitanti di Amsterdam usano chiamare il "Koninklijk Zoölogisch Genootschap Natura Artis Magistra", il più antico giardino zoologico di tutti i Paesi Bassi. La struttura è infatti nata nel 1838 e ha anche il primato di essere stato il primo progetto di un'area verde nella capitale olandese.

A distanza di così tanto tempo, però, con l'evoluzione della sensibilità nei confronti degli animali in cattività, il Comune potrebbe prendere una decisione egualmente storica: chiuderlo per tutelare il benessere delle specie che ci sono dentro e non avere più nella Capitale un centro di detenzione di altri esseri viventi.

Il partito per gli animali PvdD di Amsterdam sta infatti spingendo per la chiusura, sostenendo che ci sono situazioni non tollerabili per gli animali e il consiglio comunale di Amsterdam discuterà la proposta non appena riprendereanno i lavori dopo lo stop per le ferie estive.

«Ci sono animali che normalmente vivrebbero in natura – ha dichiarato ai media locali Anke Bakker, leader del PvdD – Le fotografie aeree lo mostrano chiaramente: savane artificiali recintate, paesaggi rocciosi e altri habitat ricreati per animali che in realtà non hanno davvero nulla a che fare con questo continente».

Nella proposta di procedere alla chiusura, Bakker ha chiesto ai membri del Consiglio comunale di considerare come sarà la città nel 2050, quando la popolazione urbana sarà di 1,1 milioni e saranno necessari più spazi verdi in modo tale che l'Artis zoo venga convertito in un vivace parco cittadino: «Una nuova realtà in cui gli animali non sono rinchiusi nelle gabbie ma quelli che possono vivere nel nostro contesto abbiano la possibilità di farlo in libertà: farfalle, uccelli e ricci, ad esempio, possono continuare a stare nell'ex stagno dei fenicotteri e anche nella vecchia casa dei gorilla».

La proposta ha scatenato reazioni non positive da parte di chi dirige lo zoo. Dalla struttura hanno sottolineato che ogni anno ci sono 140 mila studenti che partecipano a programmi educativi e che il giardino zoologico è attivo su 100 progetti di conservazione delle specie, supporta 14 progetti di conservazione della natura e contribuisce a 25 studi scientifici sul comportamento animale, il benessere degli animali, il monitoraggio della biodiversità locale, l'ecologia comportamentale, la microbiologia e altro ancora.

Il dibattito sta coinvolgendo l'opinione pubblica di Amsterdam ma in generale la società civile olandese su una questione che riguarda, del resto, tutte le strutture che si occupano di conservazione delle specie e sul ruolo etico a fronte di soggetti che comunque sono in cattività, tra possibilità di reinserimento in natura e non fattibilità per soggetti che non vi sono mai stati.

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