I cittadini di Acquapendente, borgo in provincia di Viterbo, nella Tuscia, possono tornare a sfamare cani e gatti che vivono liberi sul territorio senza timore di incorrere in sanzioni. Lo ha stabilito il Comune modificando il regolamento comunale di Polizia Urbana dopo le proteste di alcuni residenti e l’impegno di Enpa e dei consiglieri della lista civica Insieme per Cambiare.
Il problema è sorto ad agosto, quando il Comune di Acquapendente ha diffuso un avviso pubblico invitando i cittadini al «rispetto del Regolamento di Polizia Urbana in materia di somministrazione di cibo ad animali liberi». All’articolo 37 del regolamento in vigore dal 2017, infatti, era previsto che «è vietata la somministrazione di cibo, all’interno dei centri abitati, su aree pubbliche ed in ogni altra area su cui hanno libero ed indiscriminato accesso i cittadini». Un vincolo non da poco per tutti i volontari che si occupano di sfamare i cani e i gatti liberi sul territorio e che avrebbero potuto incappare in multe e sanzioni se il Comune avesse deciso di applicare in modo rigido il regolamento per garantirne il rispetto.
Della questione si erano interessati i consiglieri di minoranza della lista civica Insieme per Cambiare, coadiuvati da alcuni volontari di Enpa. Il 28 settembre il Consiglio Comunale si è riunito, e uno dei punti all’ordine del giorno era proprio la modifica del regolamento comunale di Polizia Urbana che nel corso dell’estate aveva destato grandi perplessità e un acceso dibattito.
La modifica, preceduta da un’apposita commissione, è stata votata all’unanimità, e prevede innanzitutto l’abrogazione dei commi 14, 15, 16 e 17 dell’articolo 34 – che davano disposizione per tenere i cani alla catena – nel rispetto della legge regionale del 2021 che stabilisce che è «vietato detenere animali legati a catena con qualsiasi altro mezzo atto a limitarne la libertà di movimento». In secondo luogo, è stato modificato proprio l’articolo 37, disponendo che «è consentita la somministrazione di cibo, all’interno dei centri abitati, su aree pubbliche ed in ogni altra area su cui hanno libero ed indiscriminato accesso i cittadini a condizione che vengano mantenute le condizioni di decoro urbano e di igiene pubblica». Lo stesso articolo è stato modificato aggiungendo che «qualora la somministrazione avvenga in aree private, i proprietari dovranno assicurare che le medesime aree siano mantenute pulite onde evitare il proliferare di insetti e cattivi odori».
«Ringraziamo tutti gli aquesiani e la sezione Enpa di Acquapendente che fin da subito hanno fatto sentire la propria voce – è stato il commento soddisfatto dei consiglieri della lista civica – Noi rimaniamo in attesa che l’amministrazione comunale tenga fede alla parola spesa con gli aquesiani in merito al randagismo». In particolare, fondi per le campagne di sterilizzazione e organizzazione di giornate nelle scuole dedicate al rispetto dell’ambiente, degli animali e al concetto di adozione responsabile.