L’abbiamo raccontata qualche giorno fa la terribile storia di Arold, il cane accoltellato mentre si trovava insieme alla sua pet mate al parco della Vettabbia, nella zona Sud di Milano. Un gesto folle e crudele da parte di un uomo che, quando ha visto i suoi cani azzuffarsi con il Pastore Tedesco, invece di separarli semplicemente ha sferrato contro Arold per ben quattro volte un coltello da caccia dritto nell’intestino, lasciandolo a terra tra la vita e la morte mentre lui si dileguava.
Una storia di una crudeltà inaudita, ma anche di solidarietà nei confronti dell’umana del cane ferito, per la quale l'animale era molto più che una compagnia in casa. Incapace, infatti, di sostenere i costi altissimi delle cure veterinarie per salvarlo, le persone non l'hanno abbandonata: prima con la raccolta fondi lanciata da un gruppo di amici della signora per aiutarla nelle spese e adesso con l’offerta di aiuto da parte di LNDC Animal Protection.
«Abbiamo contattato la clinica veterinaria presso cui è ricoverato il povero Arold – spiega Piera Rosati Presidente LNDC Animal Protection – chiedendo di metterci in contatto con la sua proprietaria perché vogliamo contribuire alle ingentissime spese che deve affrontare e vogliamo anche offrirle l’assistenza del nostro team legale per la denuncia, auspicando che si vada a processo anche perché vorrebbe dire che l'uomo sarebbe stato identificato».
Cosa su cui i carabinieri tengono una stretto riserbo: «Non è tollerabile che succedano cose di questo genere, le zuffe tra cani possono succedere quando si è al parco, ma chiaramente non è questo il modo di risolverle – dice ancora Rosati – Del resto non è nemmeno normale che una persona giri con un coltello in tasca permettendo, come è successo, che il povero Arold e la sua umana possano trovarsi davanti a un soggetto così pericoloso».
Quel pomeriggio diversi passanti hanno assistito alla scena ed è proprio qualcuno di loro che ha chiamato i Carabinieri che sono arrivati rapidamente e con grande solerzia hanno caricato in macchina il cane visibilmente grave e lo hanno portato di corsa in una clinica veterinaria non lontano dal parco, dove i medici si sono subito presi cura di lui. Ma le condizioni di Arold sono disperate e ancora oggi lotta tra la vita e la morte. È sedato e ha bisogno di trasfusioni e per dare lui ciò di cui ha bisogno i costi continuano a crescere.
«Speriamo che le testimonianze di chi era lì possano essere utili alle indagini per permettere ai carabinieri di identificarlo. Anche noi abbiamo sporto denuncia contro ignoti, confidando nel fatto di dare un volto e un nome all’aggressore. Ma se qualcuno, avesse informazioni importanti lo preghiamo davvero di fornirle ai Carabinieri o a noi scrivendo ad avvocato@legadelcane.org. Fermare questo mostro è fondamentale, prima che porti a compimento un efferato atto contro umani e animali», conclude Rosati.