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13 Febbraio 2022
9:06

Accertata la presenza dello sciacallo dorato nel Parco Nazionale del Circeo. «Corridoi faunistici indispensabili»

L'osservazione dei filmati delle fototrappole installate nel Parco Nazionale del Circeo ha consentito a uno dei massimi esperti italiani di confermare la presenza nell'area dello sciacallo dorato, una specie protetta arrivata soltanto di recente in Italia.

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sciacallo dorato

Confermata la presenza dello sciacallo dorato nel Parco Nazionale del Circeo. L’ufficialità è arrivata dal parco stesso, che alla luce dei dati e dalle immagini raccolte grazie alle fototrappole ha chiesto il parere di uno dei massimi esperti italiani della specie, Luca Lapini, ottenendo una conferma.

La presenza dello sciacallo dorato europeo (Canis aureus moreoticus) in Italia è già stata accertata in diverse zone, soprattutto in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, anche alla luce della vicinanza con la Slovenia e la penisola balcanica. Sino a qualche anno fa il nucleo più numeroso era localizzato in Bulgaria, paese che dal 1962 lo ha inserito nella lista degli animali protetti dopo che la caccia indiscriminata ne ha ridotto drasticamente il numero.

La migrazione dello sciacallo dorato

Dal Friuli Venezia Giulia gli sciacalli, che solitamente si spostano in coppia con cuccioli al seguito, hanno iniziato a “disperdersi” spostandosi in altri territori in cerca di nuovi territori da colonizzare, e sono stati avvistati anche in Lombardia, in Trentino, in Toscana e in Emilia Romagna. Nel Parco Nazionale del Circeo se ne sospettava la presenza, ma l’ufficialità ha tardato ad arrivare a causa del carattere elusivo dello sciacallo dorato e delle abitudini prevalentemente crepuscolari e notturne. Questo animale viene inoltre spesso scambiato per una volpe o per un lupo, vista la somiglianza con entrambe le specie. Il lupo è in realtà il suo principale antagonista in natura, e lo sciacallo dorato più che predatore viene indicato come “raccoglitore opportunista”, visto che si nutre di prede già morte e poi di graminacee, frutta, insetti e rettili.

A certificare la presenza dello sciacallo dorato nel parco è stato, come detto, uno dei massimi esperti italiani della specie, il dottor Luca Lapini della Sezione Zoologica del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine, cui il Parco ha fornito la documentazione fotografica a disposizione. Le foto sono estratti dei filmati ripresi tramite le fototrappole installate nel territorio del parco nel 2020 per un’attività di monitoraggio faunistico mirata ad approfondire la presenza della Lepre italica (Lepus corsicanus). Il controllo delle immagini è stato eseguito dal dottor Mario Fortebraccio, che rivedendo le numerose immagini registrate, si è accorto di questo particolare canide.

L'importanza dei corridoi faunistici per tutelare le specie selvatiche

Lo sciacallo dorato è una specie inclusa nelle liste della Direttiva Habitat 92/43 (All. V), relativa agli animali e vegetali di interesse comunitario, e in Italia è protetta in particolare dalla Legge 157/92 ( art.2 c.1 lett.a): «La specie, caratterizzata da un’ampia distribuzione euro-asiatica, è giunta solo recentemente in Italia, come si apprende dalle indagini svolte e dagli articoli pubblicati dal dottor Lapini e da altri esperti – spiega l’ente parco – Pertanto la conferma di tale presenza anche nel Lazio è la dimostrazione della capacità e della plasticità di questo canide di “colonizzare” nuovi territori, e dell’importanza della rete dei cosiddetti “corridoi ecologici” che permettono a queste specie di spostarsi su territori, come quello italiano, caratterizzati da urbanizzazione diffusa».

Lo scorso 17 gennaio una femmina di sciacallo dorato è stata travolta e uccisa sulla strada della Croce, in provincia di Parma. Ivano Chiapponi, responsabile e presidente del Rifugio Matildico, intervenuto per recuperare il cadavere, aveva a sua volta sottolineato l’importanza di creare corridoi faunistici: «Nel corso del 2021 abbiamo recuperato 19 lupi feriti, 17 dei quali investiti, ma anche caprioli, volpi, tassi, cinghiali, istrici: gli animali che perdono la vita per investimento sono tantissimi, e sarebbe il caso di iniziare a pensare seriamente ai corridoi faunistici».

I corridoi faunistici sono passaggi destinati e riservati agli animali, realizzati artificialmente, per consentire loro di superare le infrastrutture create dall’uomo in sicurezza. Sono solitamente sotterranei o sopraelevati, ricoperti di vegetazione per fondersi con la zona circostante, e in Italia si è già discusso della loro adozione in regioni in cui gli incidenti che coinvolgono la fauna selvatica sono una costante, prima tra tutte il Trentino. L'investimento è infatti una delle principali cause di morte della fauna selvatica, insieme con il bracconaggio.

L’area del Parco del Circeo è particolarmente significativa in questo senso, sorgendo tra la costa e i Monti Lepini e i Monti Ausoni: «L’Ente Parco seguirà l’evoluzione della fase di espansione dello sciacallo nel territorio dell’area protetta per capire se si tratta di una presenza stabile – sottolinea l’ente parco – oppure si sia trattato di una fase iniziale di dispersione di individui di questa specie».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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