Un gruppo di nove gru (Grus grus) si è fermato per una breve sosta di un paio di giorni in Abruzzo durante il lungo viaggio migratorio verso il nord Europa, dove ritorneranno per nidificare. A pubblicare le belle foto realizzate da Stefano Scivola è stata la Stazione Ornitologica Abruzzese (SOA), un'associazione che unisce molti ornitologi attivi in Abruzzo, attraverso il proprio profilo Facebook.
La loro spettacolare migrazione non si concluderà però nella nostra Penisola. Le gru, infatti, non nidificano più nel nostro Paese dall'inizio del secolo scorso e, fatta eccezione per alcuni gruppi che passano l'inverno in Italia, qui è possibile osservarle solo di passaggio. In autunno quando sono dirette verso l'Africa, e tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera quando invece ritornano nelle aree di nidificazione in centro e nord Europa.
Solitamente le gru migrano in grossi gruppi che possono contare centinaia e centinaia di individui, ma vederle sostare a terra è un'evento piuttosto raro. Più spesso si vedono solcare i cieli nella caratteristica e inconfondibile formazione a V mentre si tengono in contatto tra loro con l'inconfondibile verso "krru krru krru" che ha ispirato il loro nome.
Ora le gru abruzzesi sono ripartite (e chissà dove arriveranno) ma il grande spettacolo della migrazione è solo all'inizio. Sono miliardi infatti gli uccelli che in queste ore stanno sorvolando i nostri cieli per tornare nei luoghi in cui sono nati. Naso all'insù, occhi e orecchie aperte allora. Al parco, in giardino o dalla finestra di casa la migrazione è lì fuori e aspetta solo noi.