Sono stati abbattuti dai guardiacaccia del Cantone dei Grigioni, in Svizzera, due giovani lupi del branco del Beverin. La notizia è stata diffusa dall’Ufficio cantonale per la caccia e la pesca che ha ricordato che i due lupi avevano in precedenza ucciso due mucche adulte e diverse pecore su due alpi della regione nel giro di pochi giorni.
L’autorizzazione all'abbattimento era arrivato lo scorso 14 luglio: il Cantone dei Grigioni, quello con la superficie più estesa e allo stesso tempo con la minore densità di popolazione, aveva reso noto che i due giovani lupi «con disturbi comportamentali» qualche giorno prima sull'alpe Nera sullo Schamserberg avevano attaccato per la seconda volta una vacca nutrice, causandole ferite talmente gravi da rendere necessaria l’eutanasia.
L’Ufficio federale dell'ambiente aveva quindi dato il via libera all’abbattimento, specificando anche che «l’obiettivo del Cantone rimane l'eliminazione dell'intero branco e l'abbattimento del maschio adulto M92, che manifesta un comportamento particolarmente anomalo, nel quadro dell'ordinamento giuridico svizzero».
«Entrambi gli attacchi alle mucche possono essere attribuiti al branco del Beverin. Essi mostrano uno sviluppo del comportamento del branco che desta preoccupazione e nei confronti del quale è necessario reagire – avevano sottolineato dal Cantone dei Grigioni – Per poter regolare i branchi di lupi mediante abbattimenti, conformemente al diritto federale deve essere superata una soglia di danno e il branco in questione deve essersi riprodotto. La soglia di danno era stata raggiunta già prima di questi due attacchi più recenti. Ora vi sono anche indizi concreti del fatto che quest'anno nel branco del Beverin sono nati dei cuccioli».
L’abbattimento dei due giovani lupi del branco era stato disposto come provvedimento «immediato urgente, per disturbare i lupi e rafforzare la difesa contro danni e svantaggi per l'agricoltura, il turismo e la popolazione locale». Ma il piano, come detto, prevede che l’abbattimento selettivo prosegua con l’uccisione del maschio adulto M92, «il cui comportamento è alla base degli attacchi», e poi «eliminare l'intero branco del Beverin».
La legislazione federale sulla caccia e le altre leggi in vigore in Svizzera non consentono però di abbattere tutto il branco, ma singoli lupi solo quando sono pericolosi e causano danni per gli animali da reddito. Previa autorizzazione dell'UFAM, l’Ufficio federale dell’Ambiente, i Cantoni possono quindi rilasciare l'autorizzazione di abbattimento per lupi giovani in aree abitate da branchi, solo se di loro iniziativa si aggirano regolarmente e spontaneamente all'interno o nelle immediate vicinanze di insediamenti mostrandosi aggressivi o troppo poco timorosi nei confronti dell'uomo.
Wwf: «Il ritorno del lupo in Svizzera è un segnale positivo, va protetto»
Una politica di tolleranza zero contro cui si è già schierato il Wwf , ricordando che «lupi, orsi e linci sono tornati a popolare la Svizzera, ma questa notizia non piace a tutti. I pastori hanno infatti paura per i propri animali e gli escursionisti hanno il timore di incontrare gli orsi nei boschi». In tutta la Svizzera si contano 148 lupi suddivisi in 16 branchi, e ben 6 di questi si trovano nel Cantone dei Grigioni.
«Il lupo, l'orso e la lince appartengono alla fauna indigena della Svizzera e degli altri paesi dell'arco alpino. Svolgono un ruolo centrale nell'equilibrio ecologico, con effetti positivi sulla natura – spiegano dal Wwf – ad esempio i lupi cacciano perlopiù animali deboli e malati, rafforzando così l'intera popolazione delle prede. Queste adeguano il proprio comportamento alla presenza della lince, il che va a vantaggio del bosco. Gli orsi fanno piazza pulita delle carogne lasciate dagli altri predatori contribuendo così a evitare la diffusione delle malattie».
Il ritorno di questi predatori è dunque un segnale positivo per la salute dei boschi e dell’intero ecosistema, ma resta indispensabile mettere a punto strategie in grado di garantire una convivenza pacifica: «La Svizzera da sola è troppo piccola per ospitare effettivi in grado di sopravvivere, ma grazie alla sua posizione centrale, oltre a offrire un potenziale habitat, funge anche da importante corridoio tra le Alpi occidentali e settentrionali. Il WWF si impegna affinché nel lungo termine i paesi dell'arco alpino possano essere abitati da popolazioni di orsi, lupi e linci in grado di sopravvivere».