La storia dei 9 cinghiali chiusi da 2 settimane nel parco della Maggiolina a La Spezia sta per concludersi nel modo più tragico possibile: con il loro abbattimento.
Una eventualità che il presidio di attivisti da giorni davanti al parco sta cercando di scongiurare in ogni modo. «Fino a venerdì c'era ancora speranza, adesso invece siamo in attesa del peggio», confida a Kodami Alessandra Storchi, guardia zoofila dell'Oipa a La Spezia.
Venerdì, infatti, è trapelata tra gli attivisti la notizia che i cinghiali della Maggiolina saranno uccisi all'alba di lunedì 22 agosto.
Sul posto è appena arrivato Andrea Cisternino per dare il suo supporto alle associazioni e in favore degli animali da giorni rinchiusi nel parco urbano.
«Agire nel rispetto delle leggi non significa uccidere animali innocenti – sottolinea Storchi – Il parco per il bene degli animali e delle comunità deve essere liberato, ma senza spargimenti di sangue».
Tutto è iniziato lunedì 8 agosto quando una gruppo di cinghiali, composto da 2 femmine e 7 piccoli, è entrato nel parco urbano della Maggiolina a La Spezia. «Una pattuglia di Carabinieri li ha visti e ha subito chiuso i cancelli, impedendo l'uscita degli animali e ovviamente l'entrata delle persone che solitamente frequentano il parco», racconta la guardia zoofila.
In quel quadrato verde che comprende anche un'area giochi per bambini i cinghiali sono rimasti in attesa dell'arrivo degli operatori incaricati di sopprimerli da un'ordinanza regionale. Questa eventualità è stata inizialmente scongiurata grazie al tempestivo intervento del sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, il quale ha firmato un'ordinanza di non abbattimento, e chiesto che gli animai «vengano addormentati e portati in una zona sicura».
Il rischio per gli animali, però, era tutt'altro che superato: «Il 12 mattina il nostro nucleo zoofilo ha incontrato il Sindaco. Ci ha assicurato che avrebbe mantenuto la sua posizione – dice Storchi – ma tutto dipendeva dalla Regione Liguria che ha la competenza per agire».
Come già visto nel caso della Sfattoria degli Ultimi, dove 140 suidi sono a rischio abbattimento, le istituzioni hanno iniziato un rimpallo di competenze che vede coinvolti gli uffici regionali e la struttura commissariale alla peste suina africana.
Il ruolo delle istituzioni
Lo sportello legale dell'Oipa si è attivato mandando una serie di pec a tutti gli attori coinvolti, ma fino ad ora, fa sapere l'associazione «Non abbiamo avuto alcuna risposta, silenzio anche da parte dell'assessore all'Agricoltura Alessandro Piana che ha la competenza per decidere in merito alla sorte dei selvatici bloccati nelle Maggiolina».
«All'inizio chiedevamo in incontro – commenta Storchi – ma adesso vogliamo risposte immediate prima che sia troppo tardi».
Il 19 agosto è poi arrivato il parere dell'Ispra. Gli esperti dell'istituto, interrogati dalla Regione Liguria hanno risposto che i cinghiali del parco non rappresentano una popolazione protetta e possono quindi essere abbattuti. Il rischio risiede nella probabile diffusione della peste suina africana. Malattia non pericolosa per l'uomo ma disastrosa per gli allevamenti di maiali dato che uccide in tempi brevi e non esistono cure. Inoltre, dall'Ispra ritengono dannoso il fatto che questa famiglia si sia abituata al contatto con l'uomo, anche perché alimentata da alcune persone.
Tutto gioca contro questa famiglia entrata per caso una mattina nel parco della Maggiolina, la casualità di questa sentenza di morte a lasciare allibiti gli attivisti: «Sono cinghiali sfortunati che moriranno perché entrati in un parco urbano quando fuori ci sonno cinghiali che girano anche a La Spezia e in altre città della Liguria come Genova».
In tutto questo, ad amareggiare i volontari e i cittadini in presidio è il silenzio delle istituzioni, le quali davanti alle ripetute sollecitazioni della società civile si sono dimostrate incapaci di ascoltare e fornire risposte nelle sedi adeguate.