Più di un milione e settecentocinquantamila animali abbattuti, circa 200 all'ora, considerando giorno e notte: è questo il conteggio degli abbattimenti selettivi di fauna selvatica negli Stati Uniti in tutto il 2021. «Un barbaro programma federale» come è stata definita dai gruppi animalisti la strategia di governo. Ma il Wildlife Service, divisione interna del Dipartimento d'Agricoltura degli Stati Uniti d'America, queste morti sono necessarie per proteggere gli agricoltori e preservare la salute pubblica. Tutti i dati sono stati resi pubblici sul sito governativo americano.
Una sinistra "checklist"
Dando uno sguardo alla "checklist" delle specie condannate dagli Stati Uniti si può subito notare come queste comprendano una gran varietà di animali come alligatori, armadilli, colombe, gufi, lontre, istrici, serpenti e tartarughe. Occorre considerare però che sono stati presi in considerazione solo i vertebrati, più facilmente quantificabili rispetto agli innumerevoli invertebrati che pure saranno stati vittime di pesticidi, campagne di contenimento e abbattimenti collaterali. Ma analizziamo meglio i dati a disposizione.
Gli storni europei da soli hanno rappresentato più di 1 milione di animali uccisi, condividendo il "podio" con 143mila cinghiali e 66mila piccioni. Cosa condividono questi tre gruppi? L'essere animali invasivi diffusi sul continente americano per colpa dell'uomo e, purtroppo, pericolosi per l'ecosistema locale.
Ma la lista non comprendere solo specie "aliene": sono un esempio i 64mila coyote (Canis latrans) abbattuti o i 75mila daci del fiume Columbia (Ptychocheilus oregonensis) la cui provenienza "yankee" è comprovata perfino nel nome.
Terminano il conteggio alcuni "eventi isolati": un solo alce (Alces alces), un'antilope e, per un'uccisione accidentale, un'aquila di mare testabianca (Haliaeetus leucocephalus) simbolo indiscusso della cultura americana.
Le cause degli abbattimenti selettivi
Sarebbe riduttivo e sbagliato, però, non considerare i motivi di queste azioni e ritenerle una "mattanza indiscriminata" perpetrata dal governo. A prima vista non si direbbe, ma gli storni europei sono una vera e propria piaga per i raccolti. Introdotti nel 1890 con soli sessanta individui, sono ora ben 150 milioni di esemplari. Le specie aliene sono in molti casi una condanna a morte per gli animali locali più fragili, sbaragliandoli nella competizione per le risorse, predandoli e diffondendo malattie. Un esempio nostrano è quello dello scoiattolo grigio, specie invasiva che sta letteralmente portando all'estinzione lo scoiattolo rosso.
Ma quando lasciate libere di diffondersi, favorite dagli scompensi che l'uomo apporta all'ambiente, anche le specie locali possono diventare pericolose per gli altri organismi. Negli ultimi decenni i coyote sono riusciti a conquistare tutta la parte orientale degli Stati Uniti, mettendo in serio pericolo le due specie di volpe (tra cui la volpe grigia americana) diffuse in quei territori.
Altre volte poi gli abbattimenti si rendono necessari nei casi di epidemie che possono dilagarsi ad altre popolazioni e, in casi gravi, anche ad altre specie comprese la nostra, fenomeno chiamato spillover e divenuto tristemente noto negli ultimi anni.
Insomma, un tema delicatissimo e tutt'altro che scontato: secondo gli attivisti il Wildlife Services, che ha la missione di "risolvere i conflitti della fauna selvatica per consentire la coesistenza di persone e fauna selvatica", spesso agisce per volere di allevatori, agenzie statali e aeroporti per sradicare animali per mero interesse di pochi e non solo per salvaguardare ambiente e salute pubblica.
Inoltre le associazioni criticano anche le "modalità adottate" dal governo: la più controversa è l'uso da parte del dipartimento di dispositivi al cianuro per uccidere determinati animali chiamati M44. Questi strumenti, descritti da descritti ufficialmente come "efficaci e rispettosi dell'ambiente", sono essenzialmente dei contenitori posizionati sul territorio che espellono una nuvola di cianuro di sodio quando vengono manipolati dagli animali. Il cianuro in genere ucciderà volpi e coyote, ma purtroppo sono moltissime le vittime involontarie: nel 2017, un ragazzo di 14 anni, Canyon Mansfield, è stato coperto dalla polvere tossica quando ha incontrato uno dei dispositivi mentre portava a spasso il suo cane nelle campagne dell'Idaho. L'incidente ha ferito Mansfield e ucciso il suo cane, spingendo gli ambientalisti, finora respinti dal governo federale, a vietare l'uso degli M44.
Per fortuna, comunque, il fenomeno degli abbattimenti selettivi è calato negli ultimi anni: il bilancio delle vittime dell'anno scorso era piuttosto basso rispetto agli standard. Sia nel 2008 che nel 2010, il Wildlife Services ha ucciso 5 milioni di animali. L'anno scorso solo 404.538 animali autoctoni sono stati uccisi dall'agenzia, considerando che la media fino al 2019 era di 1,3 milioni di animali autoctoni.
Favorire altre pratiche di contenimento (sterilizzazioni, trasferimenti, prevenzione) delle popolazioni invasive e delle specie pericolose per l'ambiente e la salute umana è una sfida logistica ed economica di ampia portata. È anche un segnale di umanità fondamentale nei confronti degli animali, considerando che il 100% dei problemi ambientali e degli squilibri pesa sulla nostra coscienza.