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7 Dicembre 2022
16:15

Abbattimenti cinghiali in Liguria: +180% per contrastare peste suina e incidenti stradali

Il vicepresidente Piana: “Per abbassare significativamente il rischio di danni alle persone oltre che per tutelare la nostra agricoltura"

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Contro l'incremento dei casi da epidemia di peste suina e gli incidenti provocati da cinghiali, Regione Liguria imbraccia i fucili alzando del +180% il numero di capi da abbattere durante la stagione della caccia. Secondo l'ultimo report dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale gli esemplari contagiati dalla psa sono 70 in Liguria nella finestra monitorata che va dal 27 dicembre 2021 al 24 novembre 2022. L'ultimo caso riscontrato di peste suina risale alla settimana scorsa su un cinghiale prelevato a Busalla.

Per arginare il fenomeno e rispondere alle richieste degli agricoltori, la Regione ha dunque approvato il piano di interventi urgenti per tutelare la pubblica incolumità. Durante il tavolo di crisi del 27 ottobre scorso in Regione a Genova,  sollecitato proprio da Coldiretti, l'organizzazione era tornata a chiedere in via ufficiale alle istituzioni una previsione circa l’abbattimento dei cinghiali per il periodo 2022/2023 e chiedeva l'intervento dell'esercito.

Tra le criticità emerse durante l'incontro ed evidenziate dai cacciatori presenti, invece, era sta segnalata l’eccessiva burocrazia applicata nel contenimento della peste suina: «Per questo abbiamo la percezione – aveva spiegato Coldiretti – per non dire quasi la certezza, che il numero di 35.451 cinghiali di cui sarebbe previsto l’abbattimento verrà disatteso dalla stessa Regione». Così non è stato.

Sulla base di queste premesse e richieste la Giunta regionale, su proposta del vicepresidente con delega all’Agricoltura Alessandro Piana e dell’assessore alla Sanità Angelo Gratarola, ha approvato il Priu (Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale) finalizzato a prevenire e contenere la diffusione del virus Psa in Liguria.

Il piano, che sarà trasmesso al Commissario straordinario alla peste suina africana, prevede l’incremento del prelievo venatorio da parte delle squadre di caccia, aumentando gli abbattimenti annuali del 180%, tramite la promozione della caccia di selezione del cinghiale e il contemporaneo aumento delle attività di controllo.

Contemplati nel Priu anche il coinvolgimento degli enti gestori delle aree protette nazionali e regionali, il blocco di tutte le azioni di foraggiamento che non siano propedeutiche alle catture, il prosieguo della collaborazione di Atc (Ambiti territoriali di caccia) e Ca (comprensori Alpini) per il depopolamento, l’adozione di misure correttive e l’attivazione di ulteriori corsi di formazione e informazione. Il documento tiene conto dei pareri di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e Cerep (Centro referenza nazionale Pesti Suine).

«Il Piano stabilisce le modalità e aumenta i quantitativi dei capi da prelevare per dare risposta alle necessità del territorio – spiega il vicepresidente Alessandro Piana – e per abbassare significativamente il rischio di incidenti stradali o di danni alle persone oltre che per tutelare la nostra agricoltura. Continueremo a dare priorità alle segnalazioni per pubblica incolumità e, per i danni alle colture, la precedenza alle aziende agricole e agli agriturismi. Il controllo e il monitoraggio ci consentiranno di essere aderenti ai criteri stabiliti con larga condivisione».

Sull'approvazione del Piano è intervenuto anche il neo assessore alla Sanità regionale Angelo Gratarola: «Pur ricordando che la Psa non è trasmissibile all’uomo è nostro dovere porre in essere tutte le misure sanitarie che contengano ulteriormente questo virus. Con questo testo si accresce il livello di biosicurezza sia per gli animali in libertà sia per gli allevamenti privati».

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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