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9 Settembre 2022
16:39

Sfattoria degli Ultimi: lunedì 12 settembre la manifestazione dei volontari davanti al Tar

Lunedì 12 settembre si terrà la manifestazione degli attivisti della Sfattoria degli Ultimi nei Giardini delle Crocerossine, poco lontano dalla sede del Tar del Lazio che si pronuncerà sull'abbattimento dei 130 suidi del rifugio.

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Sfattoria degli Ultimi
La Sfattoria degli Ultimi (Foto Kodami)

È prevista per lunedì 12 settembre la manifestazione degli attivisti della Sfattoria degli Ultimi nei pressi della sede del Tar del Lazio che proprio quel giorno dovrà pronunciarsi sull'abbattimento dei circa 130 suidi ospiti del rifugio.

«La Questura di Roma ha autorizzato la nostra manifestazione nel Giardino delle Crocerossine a Roma, un'area non lontana dal Tribunale amministrativo, tuttavia stiamo chiedendo di avvicinarci ulteriormente per portare il nostro messaggio nelle sedi competenti: i maiali e i cinghiali possono e devono restare vivi. Non faremo passi indietro su questo, e deve essere chiaro a chi deciderà della loro sorte», spiega a Kodami Emanuele Zacchini, volontario della Sfattoria.

La vicenda è iniziata a luglio con una comunicazione informale da parte dell'Asl a Paola Samaritani, fondatrice del rifugio, alla quale è seguita poi la nota ufficiale l'8 agosto. Attraverso la denuncia di Paola ed Emanuele, subito raccolta dalla Rete dei Santuari Liberi, è iniziata una protesta davanti e dentro ai cancelli del rifugio a nord di Roma che ha richiamato persone da ogni parte d'Italia.

Kodami ha raccontato quei momenti con un reportage all'interno dei recinti della Sfattoria proprio nei giorni in cui gli attivisti stavano aspettando l'arrivo dei funzionari dell'Asl incaricati degli abbattimenti.

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Con il ritrovamento di un cinghiale morto a causa della peste suina africana nel parco dell'Insugherata nel maggio 2022 a Roma, la Sfattoria è rientrata in zona rossa, e dalle indicazioni fornite dal Commissario straordinario alla peste suina, Angelo Ferrari, dovevano essere abbattuti.

Gli attivisti hanno presentato un ricorso rafforzato ad adiuvandum dalle maggiori associazioni animaliste italiane: Oipa, Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, e Tda. Dopo il rigetto quasi immediato del primo ricorso straordinario, attivisti e onlus confidano nel ricorso ordinario, sul quale è chiamato a pronunciarsi lunedì il Tar.

A fare la differenza saranno saranno le misure di biosicurezza che la Sfattoria è riuscita ad adottare per limitare il contatto tra i propri animali e i selvatici all'esterno del rifugio, potenziale veicolo di contagio. Su questo Emanuele è fiducioso: «Siamo riusciti a metterci migliorare le nostre misure di biosicurezza, abbiamo fatto l’impossibile per realizzare tutte le opere, anche strutturali che servivano in un tempo così breve».

sfattoria
Emanuele Zacchini e Salvatore Ferraro

Una celerità che potrebbe non bastare a salvare la vita ai suidi: «L'Asl purtroppo non si è dimostrata affatto collaborativa – sottolinea il volontario – e non ha mostrato di apprezzare gli sforzi del nostro rifugio, continuando a sottolineare che prima dell'8 agosto non eravamo in regola».

Dopo il caso dei cinghiali del parco della Maggiolina a Genova però gli attivisti hanno una nuova speranza: «I cinghiali erano stati chiusi all'interno del parco urbano genovese e in ottemperanza alle misure contro l'epidemia di peste suina sarebbero dovuti essere abbattuti. L'intervento delle associazioni e degli attivisti, però, ha scongiurato misure tanto cruente, e i suidi sono stati condotti nel rifugio in cui si trovano attualmente, vivi.

Le situazioni tuttavia sono molto diverse, perché Genova non era in zona rossa, mentre invece la Sfattoria sì. Le carte, al netto di precedenti che fanno ben sperare, sono quindi ancora tutte sul tavolo.

«Fisicamente sono distrutto, non ce la faccio più, ma emotivamente sono carico per la nostra manifestazione grazie al supporto di tutte le persone che si stanno esponendo per noi e per gli animali – conclude Emanuele – Vorrei che i giudici considerassero proprio questo: la resistenza pacifica con la quale tanta gente si è esposta per oltre 140 vite».

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I cinghiali della Sfattoria
Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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