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22 Febbraio 2022
16:54

Abbandonata 12 anni dopo nel punto in cui si era smarrita: la cagnolina Zoey ritrova la sua famiglia

Si era persa nel 2010 e, da allora, la sua famiglia non ha aveva più alcuna notizia. Fino a qualche giorno fa, quando l’ormai anziana Zoey, è stata ritrovata a poche miglia dal punto esatto in cui era scomparsa dodici anni fa.

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Si era persa nel 2010 e, da allora, la sua famiglia non aveva avuto più alcuna notizia. Fino a qualche giorno fa, quando l’ormai anziana Zoey, è stata abbandonata da un’automobile a poche miglia dal punto esatto in cui era scomparsa dodici anni fa. Messa in salvo dalla polizia, grazie alla segnalazione di un passante che aveva richiesto il soccorso, ha potuto finalmente riunirsi ai suoi umani adottivi.

Gli agenti, infatti, localizzando il microchip del quale era ancora dotato il cane ed esaminando le informazioni anagrafiche, avevano scoperto con grande sorpresa che l'animale era stato dichiarato disperso dal 2010 da Lafayette, in California, ed era scomparso da così tanto tempo che, nel 2015, la società di microchip l'aveva contrassegnato nei loro archivi come "deceduta". La cosa, però, ancora più sorprendente, era che i suoi umani di riferimento avevano ancora lo stesso numero di telefono.

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La pet mate Michelle ha raccontato alla BBC che mai più si sarebbe aspettata che potesse succedere una cosa del genere, anche perché con il passare del tempo erano sempre meno le speranze di recuperarla sana e salva e che ritrovare Zoey l’aveva riempita di felicità.

Zoey era stata adottata con la sorella dal canile a circa sei mesi e per altri sei soltanto aveva goduto dell’amore dei suoi umani. L’anziano cane adesso si sottoporrà a tutte le cure necessarie per provare a rimettersi in forma e cercherà di reintegrarsi nella routine quotidiana, vivendo i giorni che le restano finalmente a casa.

Di esempi di intreccio fra vite umane e canine in un’esistenza condivisa nel tempo, di attaccamento e amore per il proprio pet mate che va al di là di ogni razza e specie, ce ne sono diversi e meritano di essere raccontati.

Come la storia di Hachiko, consacrato come simbolo dell'attaccamento tra uomini e cani, soprattutto dopo essere stata portata al cinema da Richard Gere diventato nel film il pet mate di questo fedelissimo Akita. Impossibile non commuoversi davanti a quel cane che non solo accompagna e va a riprendere tutti i giorni alla fermata dell’autobus il suo umano. Ma quando lui non torna più, perché morto in un incidente, Hachiko continua a recarsi lo stesso, tutti i giorni, alla fermata del bus, in attesa del suo amico a due zampe.

Bisogna torna al 2015 per ritrovare una storia molto simile a quella di Hachiko. Il suo nome in questo caso è Kyra e lei è una meticcia di 9 anni che imperterrita ha continuato a tornare sulla spiaggia di Falconara dove passeggiava sempre con il suo umano anche dopo la sua morte.

Ma non ci si può dimenticare di Tommy, un altro meticcio di 12 anni che per mesi ha aspettato invano il ritorno della sua compagna umana nella chiesa di san Donaci, in provincia di Brindisi, dove  il cane l’aveva accompagnata l’ultima volta per il suo funerale. Il buon meticcio morì pochi mesi dopo.

E nemmeno del cane Fulmine che ogni giorno percorre due chilometri nella campagna ed entra nel cimitero di Badesi, un paese in provincia di Sassari, per andare alla tomba del signor Leonardo.

E di Hachiko ce n'è anche uno boliviano, un’altra storia di fedeltà assoluta in cui il protagonista si chiama Huachito. Il cane per oltre 5 anni ha continuato ad attendere il ritorno del suo umano, un giovane studente, nell’angolo preciso in cui era morto in un incidente di moto. Ogni giorno Huachito cammina da un angolo all’altro della strada e ogni volta che passa una moto abbaia. Quindi, torna e si mette a cuccia sempre sul punto in cui il proprietario ha perso la vita.

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Simona Sirianni
Giornalista
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