Più di una cinquantina di gatti. Un’isola controllata dalla Marina Militare. Un’oasi lontana da automobili e pericoli. Siamo a Taranto, sulla maggiore delle sorelle dell’arcipelago delle Cheradi, così come le aveva chiamate lo storico Tucidide: l’isola di San Pietro. Da qualche anno una piccola porzione, lo stabilimento elioterapico, è stata messa a disposizione della cittadinanza che vi si può recare nei mesi estivi per una giornata di mare di fronte al Golfo. Qualcuno invece vive lì tutto l’anno: i militari, da una parte, un folto gruppo di felini dall’altra.
Una storia bellissima, se non fosse per le oggettive difficoltà nella gestione sanitaria di una colonia molto vasta, lontana da qualsivoglia presidio veterinario e per questo di difficile assistenza. Non a caso alcune settimane fa era giunta notizia della situazione a un’associazione di volontariato. Serviva un intervento per il bene degli animali.
«La segnalazione ci è arrivata da alcuni bagnanti che ci hanno contattato – racconta a Kodami Daniela Merico, Presidente dell’Associazione Cani e Code di Nessuno – Il problema era che non potevamo arrivare lì a nuoto. Abbiamo comunque deciso di raccogliere questa sfida. Immediatamente ci siamo messi in movimento per coinvolgere tutte le istituzioni coinvolte, dal Comune di Taranto al Dipartimento veterinario della ASL, dalla Marina Militare ai Vigili del Fuoco, passando per la Cooperativa Kratos e Kyma Mobilità. La cosa bella è che abbiamo trovato subito grande disponibilità e grande entusiasmo».
Il problema, però, restava comunque quello di occuparsi degli animali su di un’isola semideserta: «Ho buttato lì una proposta – continua la Merico – eseguire tutte le operazioni, comprese le sterilizzazioni, direttamente sul posto. Sono stati individuati due gruppi di gatti ed è stato allestita una sala operatoria da campo. La Marina ha messo a disposizione i locali di un posto di guardia che è stato tinteggiato e reso sterile. La Asl ha allestito il tavolo operatorio consentendo di intervenire su oltre una ventina di gatti, distribuendo il lavoro in quattro diverse giornate». Tutti i felini censiti sono stati microchippati e intestati alla colonia sotto la responsabilità dell’associazione.
Entusiasta anche il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, coadiuvato dall’assessore al ramo Laura di Santo e dagli uffici comunali che si occupano di randagismo: «Abbiamo evitato lo stress del trasferimento – ha scritto sui social – lasciando i gatti su quello che è diventato il loro habitat naturale. C’è stato un concorso di buona volontà (tra i vari soggetti coinvolti, ndr) che conferma quanto la collaborazione istituzionale sia sempre la migliore strada da percorrere».
Se vi state chiedendo se sia opportuno sterilizzare dei gatti liberi, in questo articolo Kodami vi spiega perché è bene intervenire in queste situazioni.