Si complica la situazione del canile Novepani di Bagnaia, nel Comune di Viterbo. I nuovi ingressi nella struttura, che si occupa di accogliere i cani recuperati sul territorio viterbese, erano stati bloccati a luglio per «carenze igienico sanitarie» rilevate nel corso di un’ispezione da parte di Nas e servizio veterinario della Asl, e per la messa in regola saranno necessari, tanto per iniziare, 40mila euro. Nel frattempo la struttura non potrà accogliere i cani recuperati sul territorio, che non potranno però neppure essere trasferiti in altri luoghi. Le convenzioni che il Comune aveva attivato con gli altri canili, infatti, sono scadute nel 2015, compresa quella con il canile rifugio Quercia Rossa di Grotte Santo Stefano, dove l’assessora all’Economia Elena Angiani aveva disposto i trasferimenti per il periodo necessario al Comune a ottemperare alle prescrizioni della Asl.
«Nel corso del sopralluogo dei Nas sono state rilevate alcune non conformità, che peraltro erano già note da tempo e oggetto di precedenti controlli, per le cui decisioni in merito è subentrata la Asl, comunicandoci la necessità di sospendere temporaneamente i nuovi ingressi – aveva detto Angiani – Ci siamo pertanto prontamente attivati sia per l’impegno dei fondi necessari alla realizzazione degli interventi richiesti dal servizio veterinario della stessa Asl, sia per fornire i dati dei cani presenti all'interno del canile. Due, infatti, le situazioni da sanare: fornire un censimento aggiornato dei cani attualmente presenti all'interno del canile di Bagnaia e sistemare secondo norma i recinti e gli spazi che ospitano gli amici a quattro zampe».
«Con il consigliere comunale delegato al benessere animale Buzzi abbiamo incontrato la Asl e concordato un cronoprogramma per sanare nel più breve tempo possibile quanto richiesto, anche grazie alla Polizia Locale e alla stessa Asl che ha messo a disposizione due tecnici – aveva assicurato Angiani in una nota – I fondi sono stati stanziati e i lavori per la sistemazione dei recinti sono già in corso. Non appena ottemperato a quanto richiesto, il canile comunale Novepani, compatibilmente con i posti disponibili, tornerà a ospitare nuovi cani. Nel mentre, i cani che verranno recuperati sul nostro territorio saranno presi in carico e ospitati con tutte le cure dovute, a supremo interesse e tutela del loro benessere. È nostra volontà ripristinare nel più breve tempo possibile tutte le condizioni che consentano al canile comunale di Bagnaia di tornare a ospitare nuovi amici a quattro zampe».
Anche la sindaca Chiara Frontini aveva assicurato che i fondi per la messa in regola del canile di strada Novepani ci sono, ma il vero problema riguarda il destino dei cani recuperati sul territorio: con convenzioni ormai scadute, nessuna struttura è al momenti disponibile ad accoglierli. Il che significa che il Comune dovrà attivarsi nel più breve tempo possibile per redigere nuovi bandi e stipulare nuove convenzioni per evitare che i cani restino senza ricovero.
Il canile di Bagnaia è stato più volte al centro di accesi dibattiti e interrogazioni relative alle condizioni in cui i cani, circa 200 a oggi, vengono tenuti. L’ex consigliere leghista Vittorio Galati a gennaio aveva sollevato diverse questioni relative alla mancanza di fondi per il mantenimento dei cani, per l’acquisto di cibo e farmaci e anche per provvedere alle procedure di derattizzazione e bonifica della struttura. A dicembre, dopo le dimissioni del sindaco Giovanni Arena, l’azzeramento della giunta e la querelle politica che ne era nata, a gestire il Comune era arrivata la commissaria prefettizia Antonella Scolamiero, che aveva rassicurato sulle condizioni del canile, spiegando di avere effettuato un sopralluogo e di avere intenzione di controllare le condizioni di tutte le strutture sul territorio. Gli annosi problemi del canile di Novepani, però, non sono mai stati risolti.