Non era proprio la notizia che in molti attendevano. La proroga dei termini per partecipare ai bandi di assegnazione dei daini considerati in esubero nel Parco Nazionale dei Circeo ha creato molto scompiglio fra le associazioni animaliste. Tutte infatti speravano in un passo indietro dell’Ente Parco e nell’eliminazione, fra i destinatari del bando, almeno delle aziende faunistico-venatorie, quelle cioè dove la caccia e l’uccisione dei daini è possibile. Ma la comunicazione, pubblicata sul sito del Parco del Circeo, è inequivocabile: «Con determinazione del Direttore F.F. n.25 del 22/02/2021 sono stati prorogati il termine ultimo per la presentazione delle istanze – per l'anno 2021- per la cessione dei capi vivi per allevamento a scopo ornamentale; a scopo alimentare e a Aziende agri-turistico-venatorie al giorno 07 aprile 2021 ore 13:00».
Tempi troppo stretti per le associazioni che vogliono partecipare al bando per salvare la vita dei daini
Tempi considerati esigui però da molti perché non permetterebbero la partecipazione al bando proprio alle associazioni che vogliono realmente salvare la vita dei daini. «Anche se apprezziamo l’apertura del Parco Nazionale del Circeo per la teorica possibilità di adozione dei daini – commentano diverse associazioni tra cui Gaia Animali&Ambiente, AM.AN.T Odv, Animal Aid italia, Arcamica, Earth, ENPA e LNDC – ravvisiamo che non vi è alcuna priorità o prelazione alle adozioni e a soluzioni non cruente. Inoltre, siamo fortemente preoccupati per i numerosi paletti imposti proprio a chi vuole salvare gli animali: paletti che non sono previsti per le aziende alimentari o faunistiche venatorie, dove i cacciatori potranno divertirsi a sparare a queste creature». Sottolineando, nello stesso documento, la preoccupazione rappresentata dai tempi ristretti per partecipare al bando. «La gestione dei daini non può essere improvvisata e deve garantire alcuni standard, ad esempio impedire la fuga e la riproduzione. Proprio per questo, occorre più tempo. Non vorremmo veramente che enti e associazioni che possono ospitare gli esemplari siano costretti a rinunciare, consentendo il via libera alle uccisioni degli animali».
Il Parco del Circeo ritiene che ci siano troppi daini
Il piano di contenimento dei daini del Parco del Circeo era stato annunciato alla fine del 2019. Prevedeva l’abbattimento di centinaia di questi splendidi animali che popolano in gran numero la bellissima area protetta a sud di Roma, in provincia di Latina, proprio a causa dell’eccessivo sovra popolamento. «Il problema principale è la densità della popolazione in rapporto all'estensione territoriale, con tutti i danni conseguenti in termini di tutela della biodiversità e di rischi per l'uomo (incidenti e agricoltura) – si legge sul sito del Parco – Una specie "importata" e in sovrannumero. In questo Parco, il daino non è una specie autoctona: è stato introdotto nel '53 nell'ambito di programmi di allevamento della selvaggina da ripopolamento che venivano svolti dall'ex Azienda di Stato delle Foreste Demaniali. Gli animali erano all'interno di un recinto, ma poi sono fuggiti dando origine alla popolazione che oggi si trova nei boschi. La densità complessiva – i dati raccolti nel piano fanno riferimento al 2015 – nel Parco del Circeo è di 42 daini ogni 100 ettari, mentre la capacità portante dell'ambiente, secondo la letteratura scientifica citata, è di 15-20 capi per ettaro».
La richiesta delle associazioni: un’area del parco dedicata ai daini sterilizzati
Nel frattempo il vecchio Governo ha ceduto il passo alla nuova compagine guidata da Mario Draghi e il Ministero dell’Ambiente, guidato da Sergio Costa, si è trasformato nel Ministero per la Transizione Ecologica con il nuovo titolare Roberto Cingolani. E pochi giorni fa, il Parco ha prorogato i termini per la partecipazione al bando per l’assegnazione dei daini da eliminare dal territorio. «Le associazioni lanciano un pubblico appello sia al Presidente del Parco sia al Ministero della Transizione Ecologica – scrive Gaia Animali&Ambiente – Mentre si stanno valutando anche azioni legali, chiediamo subito che sia data assoluta precedenza alla salvaguardia della vita degli animali, e chiediamo che sia presa in considerazione anche la possibilità che il Parco stesso, in una zona delimitata, possa tenere i daini sterilizzando le femmine in modo da impedire ogni riproduzione».
Secondo OIPA, infine, il Parco del Circeo aveva garantito che sarebbero state considerate prioritarie «tutte le possibilità, non cruente e senza sparo, iscritte a vario titolo nel Piano per raggiungere l'obiettivo della diminuzione della popolazione di questa specie per ridurre la pressione sul territorio: spostamenti interni ed esterni, verifica su efficacia di sperimentazione farmaci immuno-contraccettivi condivisa con organi competenti. Invece, sono stati pubblicati sul sito web del Parco tre bandi per la cessione di alcuni esemplari. Gli animali che verranno catturati saranno ceduti rispettivamente ad aziende agri-turistico-venatorie dove si pratica la caccia, ad allevamenti a scopo alimentare, e a proprietari di recinti che abbiano le caratteristiche idonee per ospitare gli esemplari a scopo "ornamentale"».