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12 Marzo 2023
18:07

A Piacenza più cani che bambini nelle famiglie: quei dati che non devono portare a sterili confronti

Im questi ultimi dieci anni si è registrato un boom di acquisti e adozioni: il 31 dicembre 2012 nelle famiglie piacentine c'erano 6136 cani e oggi ce ne sono 11.125.

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A Piacenza negli ultimi dieci anni si è registrato un vero e proprio boom di acquisti e adozioni di cani: il 31 dicembre 2012 nelle famiglie piacentine c'erano 6136 cani e oggi ce ne sono 11.125, praticamente un raddoppio. Un dato che in molti stanno mettendo in evidenza messo in paragone con il numero dei bambini residenti che sono 10.335.

Facendo un rapido conto, tenendo presente che il numero si riferisce solo a quelli microchippati e registrati all’Anagrafe canina, significa che in città c'è un cane ogni quattro famiglie.

Sul tema è intervenuta a sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi che ha voluto sottolineare in una nota del Comune che i dati sulle nascite dall'inizio dell'anno sono comunque considerate «buone». Sollevando proprio la questione del paragone tra numero di cani e bambini nelle famiglie piacentine, la Prima cittadina ha commentato che «mettere a confronto i due dati fa un po' impressione», segnalano poi che nel 2023 «ci sono state già 360 nascite e nell'appena trascorso 2022 sono stati un migliaio. I numeri sono migliorati rispetto al 2020-21».

Questo confronto rischia di generare polemiche che in ben due occasioni, recentemente, sono state generate anche da Papa Francesco. Sì, il Pontefice si è espresso in merito alla presenza degli animali domestici nelle famiglie e all'assenza dei bambini una prima volta durante un'udienza generale in Vaticano dicendo che «i cani e i gatti prendono il posto dei figli, Fa ridere ma è la verità», la seconda di fronte alle suore della congregazione dell Figlie della Carità Canossiane con altre frasi che hanno colpito anche perché ha aggiunto sue considerazioni nei confronti delle donne arcaica e poco coerente con la realtà dei fatti. 

L’accresciuta sensibilità delle persone nei confronti degli animali è, infatti, uno degli elementi cardine su cui ragionare che però non va di pari passo con la chiara coscienza che gli animali sono esseri viventi di un'altra specie che hanno necessità, talvolta anche impegnative, e ai quali non basta una carezza per essere felici. E, soprattutto, visto che questa notizia rischia di indurre commenti sul paragone bambini-cani, bisogna comprendere che non si può sostituire un figlio con un cane. Bisogna capire che si tratta di relazioni diverse che coinvolgono individui appunto che hanno evidentemente desideri e bisogni differenti.

Piacenza però non è l’unica città italiana dove il numero dei cani e di altri animali domestici hanno superato il numero dei figli. A Pesaro succede la stessa cosa. Purtroppo, però nel Comune marchigiano l’aumento delle adozioni va di pari passo con le rinunce di proprietà e gli abbandoni in canile.

Sempre più famiglie, infatti, una volta che il cane è cresciuto, si accorgono che non riescono a gestirlo oppure, per problemi economici non riescono a mantenerlo. Così chiedono al Comune di poter consegnare il proprio animale al canile.

Senza nessuna sorpresa, le razze che arrivano sono sempre le stesse: Rottweiler, Pitbull, Pastori Tedeschi o Maremmani adulti che hanno bisogno di spazi, movimento e conoscenza semplicemente delle loro personalità e caratteristiche di razza, ovvero di  un pet mate che conosca perfettamente le loro esigenze e le loro motivazioni specifiche, in modo da riuscire a creare una relazione sana che renda serena tutta la famiglia.

Non smetteremo mai di ripeterlo: accogliere un animale in famiglia richiede energie, tempo e senso di responsabilità. Ma non solo, perché bisogna che le persone comprendano qual è l’animale più idoneo al loro stile di vita e allo stile di vita di quest'ultimo, per poi non incorrere nella rinuncia di proprietà o, peggio ancora, nell’abbandono sbarazzandosene come se fosse un giocattolo rotto.

Perché se così si continuerà a pensare, i canili continueranno a riempirsi come succede anche a Piacenza, del resto, dove attualmente il numero dei cani presenti sono 84. Pochi, se si confronta con realtà nel sud Italia in cui si hanno strutture con migliaia di "ospiti" ma tanti, allo stesso tempo, se si considera il numero della popolazione umana presente: ogni anno circa una quarantina di animali sono ceduti al canile e lì finiscono anche cani da caccia che vengono spesso trovati vaganti, in evidente stato di abbandono.

Una maggiore consapevolezza è allora il primo passo per evitare queste penose situazioni e fuori da ogni sterile polemica su un ingeneroso confronto tra fare figli e prendere cani che di certo non è dovuto solo a "mere sostituzioni", che pur avvengono purtroppo, ma anche a oggettive difficoltà che riguardano l'attuale contesto socio economico che colpisce le giovani coppie o anche solo la condizione femminile nel mondo del lavoro, ancora poco considerata dal punto di vista delle tutele e della parità dei diritti e del salario.

Intanto però il numero di cani, anzi di pet mate non educati, preoccupa l’amministrazione sulla gestione della pulizia delle strade. «Siamo un Comune amico degli animali – ha concluso la Sindaca – ma ogni cittadino deve essere rigoroso nel raccogliere le deiezioni del proprio cane. Noi stiamo lanciando una campagna di sensibilizzazione in questo senso per informare che per chi non rispetta le regole ci sono delle sanzioni».

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Simona Sirianni
Giornalista
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