A Penne, in provincia di Pescara, nascerà un’oasi felina. La Regione Abruzzo ha, infatti, stanziato 20mila euro per la struttura «dovrebbe essere pronta entro il 2024, il contributo sarà erogato direttamente all’Enpa di Pescara per la realizzazione dell’oasi» spiega a Kodami Vincenzo D’Incecco, capogruppo della Lega in Consiglio regionale.
«Sarà un lungo in cui potranno essere ospitati e soccorsi gatti abbandonati, feriti, rimasti senza proprietario e cucciolate in pericolo –continua D’Incecco –. E questo sarà possibile grazie ad un finanziamento che ho inserito nel bilancio regionale, approvato a fine dicembre».
L’idea del progetto è nato grazie al confronto con la sezione di Pescara dell’Enpa: «abbiamo appreso dai volontari i problemi che ci sono sul territorio e, quindi, le necessità» spiega D’Incecco. Nell’oasi i gatti troveranno cibo, riparo e cure in caso di bisogno e potranno anche essere adottati.
«Ricordo anche che nella nostra regione, grazie a un progetto di legge, di cui sono stato primo firmatario – aggiunge D’Incecco – gli animali domestici hanno la possibilità di essere sepolti con i loro padroni nei cimiteri comunali».
Le oasi feline sono luoghi aperti, ma obbligatoriamente recintati, che comprendono di solito anche infrastrutture per poter offrire ai gatti riparo, e altre zone utili alla gestione delle routine quotidiane (pulizia, preparazione dell’alimento, ecc.).
Come i gattili, possono comprendere delle zone dedicate, come ad esempio per i cuccioli che devono essere adottati. Per sapere come sono regolamentate le oasi feline è necessario consultare le normative locali, regionali o municipali, in quanto non sono riconosciute sul territorio italiano. Si differenziano, per questo, dalle colonie feline, che sono sancite e tutelate dalla “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo” 281 del 1991.
A livello nazionale, inoltre, pressoché tutte le Regioni italiane dispongono di normative che proteggono e regolamentano le colonie feline.