Ora è fuori pericolo, ma le ultime ore sono state di puro terrore per una studentessa di 24 anni iscritta al corso di Scienze naturali all'Università di Pavia. La ragazza stava facendo un video a una vipera vicino al ponte in chiatte sul Ticino a Pavia, nel territorio che costeggia il Boscaccio sotto il comune di Zerbolò, quando è stata morsa dall'animale perché si era avvicinata troppo.
Una volta arrivati i soccorsi, la studentessa è stata portata immediatamente al centro antiveleni Maugeri poiché presentava i classici sintomi dell'avvelenamento che includono problemi cardiovascolari, di pressione e nausea. Nelle ultime ore i medici le hanno somministrato due dosi dell'antiveleno e ora sta meglio, ma rimane comunque ricoverata al Policlinico San Matteo di Pavia. Dunque, possono tirare un sospiro di sollievo parenti, amici, compagni di corso e docenti della studentessa che in tutto questo tempo la hanno inondata di messaggi di affetto.
Una storia a lieto fine che è piuttosto comune in questo periodo dell'anno. Infatti, con il caldo primaverile le vipere sono più attive ed è più facile trovarle mentre si crogiolano al sole per termoregolare la temperatura corporea nel loro caratteristico comportamento di "basking". L'aumento dell'attività dei serpenti porta a un aumento consequenziale degli incontri con l'uomo che, purtroppo, non sempre si risolvono nella convivenza pacifica.
Se irritate volontariamente o involontariamente, le vipere possono scegliere di fuggire e rintanarsi in attesa che il percolo passi. In casi più rari, però, è anche possibile che reagiscano attaccando e, ancor più raramente, mordono inoculando il proprio prezioso veleno. Un comportamento offensivo del genere può capitare, anche se veramente poco probabile. Infatti, il veleno è una risorsa essenziale per questi animali, l'unica sostanza che permette loro di cacciare e procurarsi il cibo.
Sprecarlo in un tentativo di difesa, dunque, è controproducente e in situazioni di pericolo dovrà sempre fare un'attenta valutazione su quale sia la scelta adeguata fra rischiare di essere colpiti da un predatore o contrattaccare con il proprio veleno, ma rischiare di non poter più cacciare.
A riprova di questo c'è una ricerca svolta in Svizzera che ha dimostrato che i morsi di serpente costituiscono un evento assai raro. Sui 103 casi di morsi di serpente registrati sulle Alpi elvetiche tra il 1983 e il 1995, solo 14 hanno dato complicazioni. Dal 1960, un solo morso di serpente velenoso indigeno ha avuto esito letale. Così come nel caso delle punture d’insetto, sono più che altro le reazioni allergiche scatenate dal morso ad essere particolarmente pericolose. Contrariamente alla maggior parte delle punture d'insetto, però, il morso di un serpente richiede in ogni caso l'intervento di un medico.
In ogni caso la possibilità di essere morsi esiste, ma questo non deve spaventare. In caso di morso di vipera la prima cosa da fare è contattare il 112, in modo da velocizzare il più possibile il trasporto del paziente verso una struttura ospedaliera, dove venire sottoposto alle eventuali cure necessarie.
È possibile diminuire la possibilità di morso di vipera grazie all'utilizzo di attrezzature adeguate come scarponi alti alla caviglia, calze e pantaloni lunghi che possano fungere da protezione imbottita. Bisogna inoltre guardarsi in giro: è probabile che su una pietraia in una calda giornata di sole si incontri qualche rettile quindi: attenzione a dove ci si siede e dove si mettono mani e piedi.