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5 Marzo 2023
9:23

A Parma un piano di cattura e sterilizzazione per il contenimento della nutria: «L’abbattimento non serve»

La scelta cruelty free del Comune di Parma: catturare, sterilizzare e reimmettere in natura, con un monitoraggio, le nutrie che hanno colonizzato alcune zone della città.

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Il Comune di Parma pronto a sterilizzare le nutrie che si sono insediate in diverse zone della città. A seguito della segnalazione di diversi cittadini, l’amministrazione ha deciso di predisporre un piano di contenimento e controllo delle colonie incentrato su una scelta “cruelty free”, ovvero cattura, sterilizzazione appunto e poi reimmissione controllata in libertà.

A suggerirlo sono state le associazioni di tutela dei diritti animali e dell’ambiente, che si sono rivolte al Vice Sindaco con delega al Benessere Animale, Lorenzo Lavagetto, per chiedere di avviare un progetto sperimentale per il controllo ecologico della specie. Dopo i necessari sopralluoghi nei diversi punti della città segnalati e il censimento delle colonie presenti, verranno quindi programmati i prelievi per la sterilizzazione. Gli animali, maschi e femmine, saranno catturati con trappole e portati in ambulatori veterinari per essere sterilizzati. Una volta terminato il periodo di controllo saranno reimmessi in un’area individuata per lo studio dei comportamenti e della reattività.

Alla sterilizzazione degli esemplari delle colonie seguirà un monitoraggio per verificare l’interazione ambientale delle nutrie, con l’intento di documentare eventuali modifiche dell’ambiente dovute alla loro presenza e altri fattori impattanti sull’ecosistema. Il progetto prevede anche un’attività di informazione alla cittadinanza che sarà effettuata attraverso cartelli esplicativi nei luoghi preposti.

«Una società civile si misura anche sul rispetto che ognuno di noi deve avere per gli animali e per l’ambiente. Sappiamo di dover gestire la presenza delle nutrie in città evitando problemi ai cittadini, ma siamo orgogliosi di essere uno dei Comuni in Italia a tutelare le nutrie senza causare loro inutili sofferenze – ha detto Lavagetto – Non appena siamo stati contattati dalle associazioni di protezione animali locali e nazionali, ci siamo subito messi a disposizione per collaborare a questo progetto, che ci auguriamo possa essere esempio di buona pratica anche a livello nazionale. Il confronto avuto con altre amministrazioni che hanno adottato un piano di sterilizzazione ci ha convinto a tentare questo metodo non cruento che sta evidenziando ottimi risultati».

«La sensibilità verso gli animali, sia domestici che selvatici, impone la ricerca continua di metodi incruenti per la loro gestione- ha aggiunto Gabriella Meo, Garante per la Tutela ed il benessere degli Animali del Comune di Parma – giudico molto positiva e coraggiosa la strada intrapresa dal Comune. In questi anni sono state abbattute inutilmente decine di migliaia di nutrie, ma tutto questo non ha prodotto alcun risultato concreto sui territori. Occorre sperimentare nuove forme di contenimento, incruente, più giuste ed in grado di produrre risultati più stabili nel tempo».

Le opzioni “cruelty free” per il contenimento della nutria

La nutria (Myocastor Coypus), conosciuta in gergo anche come “castorino”, si è diffusa in Italia nel secolo scorso per mano dell’uomo, interessato al commercio della sua pregiata pelliccia. Questa specie si è diffusa sul territorio in seguito ai rilasci intenzionali e alle fughe dalla cattività degli allevamenti, e non trovando i predatori tipici della fauna sudamericana si è diffusa con facilità arrivando a colonizzare diverse zone, principalmente quelle nei pressi di fiumi e canali con poca corrente.

In Italia le nutrie sono presenti nella Valle del Po, in Abruzzo, lungo la costa della Liguria e in Campania per quanto riguarda il versante Tirreno. Ogni regione interessata dalla convivenza con la nutria è tenuta a scegliere obiettivi per la gestione su scala regionale, valutando la severità degli impatti registrati. Le regioni in cui non viene segnalata la presenza della nutria sono tenute ad attivare un sistema di monitoraggio permanente in modo da rilevare la specie tempestivamente e rimuovere gli esemplari prima che si formino gruppi stabili. Ispra nel 2018 ha sperimentato sistemi meccanici di protezione degli argini che permetterebbero di prevenire la diffusione della nutria in aree protette, ed evitare il problema dello smottamento degli argini dovuti dalle tane scavate in prossimità dell’acqua.

Le Regioni e i Comuni devono stabilire come gestire la convivenza con questo animale, e possono presentare sia piani di abbattimento sia di sterilizzazione e rilascio in libertà, eventualità quest’ultima autorizzata dall’Unione Europea e scelta anche da altre amministrazioni. Negli ultimi tempi sempre più Comuni hanno deciso di orientare la loro politica su scelte “cruelty free” privilegiando la sterilizzazione. In Lombardia, per esempio, il Comune di Villasanta è stato uno dei primi, a dicembre 2021, a predisporre un piano basato su cattura e sterilizzazione come quello di Parma.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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