Che cos'è l’ipertensione felina e come si diagnostica
Un gatto soffre di ipertensione quando la sua pressione sanguigna è persistentemente superiore alla norma. La pressione arteriosa normale del gatto va da 80/90 mmHg di minima a 120/140 di massima, contro gli 80/129 della pressione arteriosa considerata normale nelle persone. Ma attenzione: a differenza dell’essere umano, in cui l'ipertensione è spesso considerata come una patologia primaria, nella maggior parte dei gatti l'ipertensione è secondaria, si sviluppa cioè come conseguenza di una patologia sottostante.
Le principali patologie scatenanti sono la malattia renale cronica e l’ipertiroidismo. Tra le altre cause di ipertensione possiamo trovare il diabete, patologie neurologiche e, più raramente, emergono anche altre patologie come quelle legate alle ghiandole surrenali con una produzione eccessiva di catecolamine, cortisolo o aldosterone. Anche in questi casi, è necessario monitorare la pressione sanguigna regolarmente, anche se la patologia primaria è curata e sotto controllo.
A soffrire di pressione alta maggiormente sono i gatti anziani, indicativamente dai 7 anni in sù e il rischio di ipertensione cresce con il progredire dell'età. E’ molto importante diagnosticare la patologia il prima possibile per prevenire, con una terapia ad hoc, l’insorgenza di danni agli organi più vulnerabili.
Quali danni può causare l’ipertensione felina
Tra gli organi più colpiti ci sono quelli che vengono definiti “organi bersaglio”: – Reni: la pressione alta può causare danni gravi e irreversibili ai reni. In umana può causare o contribuire allo sviluppo di Malattia Renale Cronica (MRC) e si ritiene la stessa cosa accada per i gatti.
– Occhi: l'ipertensione è spesso causa di emorragie intraoculari e/o distacco della retina. La cecità a insorgenza improvvisa è uno degli effetti più drammatici dell'ipertensione nei gatti.
– Cuore: l'ispessimento delle pareti muscolari cardiache è uno degli effetti dell'ipertensione sul cuore, perché l’organo deve pompare incontrando una maggiore resistenza nei vasi sanguigni. Questo influisce sulla funzione ed efficienza cardiaca.
– Sistema nervoso centrale: l'ipertensione può danneggiare il sistema nervoso centrale, quindi, il cervello e il midollo spinale. I sintomi sono vari e possono includere comportamenti anomali, depressione e convulsioni.
Le principali patologie che possono provocare l’ipertensione felina sono la malattia renale cronica (MRC) e l’ipertiroidismo.
La prima evolve nel tempo, è asintomatica nelle fasi iniziali e provoca un danno ai reni che perdono la loro funzione di filtro, lasciando scorie nell’organismo. La MRC viene spesso diagnosticata nei gatti anziani e proprio per questo è importante prevenire e misurare la pressione regolarmente.
L’ipertiroidismo colpisce la tiroide che si trova nel collo e ha il compito di produrre gli ormoni tiroidei che, come per gli essere umani, sono importanti per la funzionalità del metabolismo. Con “iper” si intende una produzione eccessiva di questi ormoni che causa perdita del peso, nonostante il gatto mangi regolarmente e non abbia perso il gusto del cibo. E’ dunque nel monitoraggio costante delle abitudini alimentari del nostro compagno felino che vanno riconosciuti eventuali sintomi e la prevenzione mira a evitare che una volta anziano si trovi in questa condizione.
Come prevenire e curare l’ipertensione felina
Per fermare in tempo questo “killer silenzioso” serve prima di tutto un’attenta osservazione del gatto nella sua quotidianità: bisogna stare attenti, ad esempio, se vi sono delle variazioni dell'appetito, nell’assunzione di acqua e del peso. E’ poi molto importante effettuare almeno due volte all’anno la misurazione della pressione, in aggiunta allo screening ordinario quando si va dal medico veterinario di riferimento.
A riguardo è importante sapere che la misurazione della pressione nei gatti è una procedura non invasiva e non dolorosa, infatti avviene proprio come in medicina umana: il veterinario pone un manicotto gonfiabile sull'arto o sulla coda del gatto, collegato a uno strumento molto sensibile per rilevare il flusso ematico.
Durante la visita è utile non sottovalutare il cosiddetto effetto “camice bianco”, ovvero uno stato di stress e ansia generato dal contesto che potrebbe causare un temporaneo aumento della pressione sanguigna.
Le indicazioni per un trattamento adeguato possono variare da gatto a gatto, in risposta alla causa di ipertensione, al livello di pressione sanguigna e a eventuali danni d'organo.
Generalmente la patologia si tratta con farmaci da somministrare tutti i giorni e che abbassano la pressione sanguigna (gli anti-ipertensivi) e la tengono sotto controllo, permettendo di prevenire o gestire i danni causati dalla pressione alta.