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30 Settembre 2024
17:18

A New York si useranno i contraccettivi per ridurre la popolazione di ratti

New York controllerà la popolazione di ratti con pillole anticoncezionali. È il contenuto del disegno di legge proposto dal consigliere Shaun Abreu per limitare l'uso del veleno e delle trappole. Una misura che dovrebbe andare a ridurre i rischi di avvelenamento indiretto per gli animali domestici.

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New York controllerà la popolazione di ratti con pillole anticoncezionali. È il contenuto del disegno di legge proposto dal consigliere Shaun Abreu recentemente approvato dal Consiglio comunale della città. Il disegno di legge chiamato "Flaco" prende il nome dal gufo fuggito dallo zoo di Central Park nel 2023 e morto dopo aver ingerito del veleno.

La legge mira infatti a trovare un modo per ridurre il tasso di popolazione di ratti in città della città senza che altri animali vengano danneggiati accidentalmente. Oltre al rischio rappresentato dal veleno per gli animali domestici e sinantropici esiste infatti anche il problema dell'avvelenamento indiretto che si ha quando un predatore mangia un topo che a sua volta ha assunto del veleno. Quando un gufo o un gatto mangiano un topo avvelenato può infatti morire per l'esposizione alla sostanza.

Il contraccettivo in pillole, chiamato ContraPest, sarà posizionato in diverse zone della città all'interno di appositi contenitori accessibili ai ratti. Questi dopo averlo assunto diventeranno sterili, perdendo la capacità di riversare per le strade generazioni successive di ratti.

Questo tipo di intervento non cruento per fare fronte alla massiccia presenza di roditori a New York è stato proposto dal consigliere del Partito Democratico Abreu, molto attivo per i diritti degli animali che recentemente ha lanciato anche un altro programma pilota per la raccolta di rifiuti in contenitori non accessibili ai ratti.

La Peta, tra le più importanti ong animaliste internazionali ha espresso il proprio apprezzamento per questa misura: «I roditori non sono mai usciti per terrorizzare New York o qualsiasi altra città: si sono semplicemente adattati bene alle strade disseminate di spazzatura! Se i residenti di New York vogliono davvero che i topi se ne vadano dalla città, continuare a sostenere la "rivoluzione dei rifiuti" della città otterrà il risultato sperato. Invece di utilizzare trappole adesive, veleno, trappole a scatto o altri metodi che mutilano e uccidono i topi anziché impedirne la presenza, interrompete il ciclo della violenza».

Esistono diversi tipi di rodenticida, i più diffusi hanno funzione anticoagulante, significa che la sostanza va a interferire con i fattori della coagulazione provocando una serie di emorragie a carico delle mucose, del tessuto polmonare, della parete dello stomaco e dell’intestino. Dopo l'ingestione, la morte del topo avviene in un tempo di circa 5 giorni, ma è destinato alla stessa sorte anche l'animale che si ciba del topo o del ratto avvelenato.

Anche se siamo abituati a pensare a topi e ratti come ad un unico animale non è così. Sebbene appartengano alla stessa famiglia e vengano spesso confusi, sono due specie diverse. I ratti sono molto più grossi e pelosi rispetto ai topi che invece hanno dimensioni ridotte e sono maggiormente elusivi nei confronti dell'essere umano.

Il topo comune o topo domestico (Mus musculus) è quindi molto piccolo e le dimensioni del corpo e delle orecchie sono più proporzionate rispetto alle dimensioni del cranio. Invece il ratto è molto più grosso di un topo comune e può arrivare a pesare fino a 200 grammi, e lungo oltre 40 centimetri, anche grazie alla coda. Di quest'ultimo ne esistono molte specie, ma principalmente quelle più note e diffuse sono due: il ratto comune (Rattus rattus) e il ratto grigio (Rattus norvegicus), che dal Rinascimento in poi è divenuta la specie di ratto più diffusa nel mondo.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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