In provincia di Bari, in particolare a Molfetta, sono sempre più numerose le segnalazioni di cittadini e proprietari di fondi e ville che si ritrovano alberi, parchi e giardini danneggiati da malviventi. Il motivo è legato al sempre più crescente mercato nero di uova e nidiacei di pappagalli, i parrocchetti monaci, che nidificano numerosi nel barese. Le dinamiche sembrano essere ormai collaudate: entrano in parchi, ville e giardini armati di piccole motoseghe e distruggono rami e alberi per far cadere i nidi e poter così rubare uova e pulli di parrocchetti da rivendere illegalmente. Un triste fenomeno che va avanti da anni ormai non solo a Molfetta, ma anche nei comuni vicini come Bitonto e Terlizzi. Già lo scorso anno, infatti, i Carabinieri di Molfetta erano riusciti a sequestrare ben 50 parrocchetti monaci pronti per essere rivenduti sul mercato nero.
Pappagalli come pet e mercato nero
Il parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus) è un pappagallo di origine sudamericana che è stato introdotto dall'uomo in diverse città del mondo, assieme a numerose altre specie di pappagalli molto diffusi come animali da compagnia, come il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri). In Italia sono tantissime le colonie ormai naturalizzate da Nord a Sud, anche in grandi città come Roma, che si sono adattate con facilità alla vita urbana. Sono uccelli invasivi e molto prolifici, che costruiscono enormi e pesanti nidi coloniali tra i rami degli alberi.
Un esemplare allevato a mano ha un valore di mercato che può arrivare anche a 150 €, che sul mercato nero diventano invece circa 80 €. Tra l'altro il commercio di questa specie è regolamentato dalla CITES (La convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) che ha proprio lo scopo di controllare e vigilare sulla diffusione di specie esotiche e minacciate, e chiunque fosse sprovvisto di relativa documentazione può essere punito penalmente con pesanti sanzioni.
Specie esotiche e invasive ormai fuori controllo
Un fenomeno quindi rilevante sotto molti punti di vista e che potrebbe aggravare la già difficile situazione legata all'invasività e ai danni causati da questa specie. I pappagalli esotici naturalizzati impattano fortemente sugli ecosistemi nostrani, danneggiato vegetazione e specie animali autoctone. La loro diffusione è purtroppo già fuori controllo in diverse regioni, dove non si è riusciti a intervenire in tempo per limitarne la diffusione.
A Genova, per esempio, è stato avviato un censimento proprio per quantificarne la popolazione, mentre in altre città europee come Madrid si sta provando a contenerli anche con piani di abbattimento. Il problema delle specie aliene invasive, non solo per quanto riguarda i pappagalli, andrebbe affrontato e gestito con maggiore attenzione da parte delle amministrazioni, non solo per evitare pesanti ricadute sugli ecosistemi naturali, ma anche per contrastare fenomeni tristi come quello presente nel barese.