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3 Giugno 2021
12:57

A Molfetta alberi distrutti per rubare pappagalli nei nidi e rivenderli sul mercato nero

A Molfetta e nel barese sono sempre più numerosi le segnalazioni di alberi distrutti per rubare uova e nidiacei di pappagalli, che nidificano in parchi e giardini. Un mercato nero sempre più florido che riguarda una delle specie più comuni in cattività ma anche maggiormente invasive: il parrocchetto monaco.

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In provincia di Bari, in particolare a Molfetta, sono sempre più numerose le segnalazioni di cittadini e proprietari di fondi e ville che si ritrovano alberi, parchi e giardini danneggiati da malviventi. Il motivo è legato al sempre più crescente mercato nero di uova e nidiacei di pappagalli, i parrocchetti monaci, che nidificano numerosi nel barese. Le dinamiche sembrano essere ormai collaudate: entrano in parchi, ville e giardini armati di piccole motoseghe e distruggono rami e alberi per far cadere i nidi e poter così rubare uova e pulli di parrocchetti da rivendere illegalmente. Un triste fenomeno che va avanti da anni ormai non solo a Molfetta, ma anche nei comuni vicini come Bitonto e Terlizzi. Già lo scorso anno, infatti, i Carabinieri di Molfetta erano riusciti a sequestrare ben 50 parrocchetti monaci pronti per essere rivenduti sul mercato nero.

Pappagalli come pet e mercato nero

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Nido in città di parrocchetto monaco

Il parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus) è un pappagallo di origine sudamericana che è stato introdotto dall'uomo in diverse città del mondo, assieme a numerose altre specie di pappagalli molto diffusi come animali da compagnia, come il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri). In Italia sono tantissime le colonie ormai naturalizzate da Nord a Sud, anche in grandi città come Roma, che si sono adattate con facilità alla vita urbana. Sono uccelli invasivi e molto prolifici, che costruiscono enormi e pesanti nidi coloniali tra i rami degli alberi.

Un esemplare allevato a mano ha un valore di mercato che può arrivare anche a 150 €, che sul mercato nero diventano invece circa 80 €. Tra l'altro il commercio di questa specie è regolamentato dalla CITES (La convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) che ha proprio lo scopo di controllare e vigilare sulla diffusione di specie esotiche e minacciate, e chiunque fosse sprovvisto di relativa documentazione può essere punito penalmente con pesanti sanzioni.

Specie esotiche e invasive ormai fuori controllo

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Parrocchetto dal collare, altra specie aliena ormai abbondante in parchi e giardini di diverse città italiane

Un fenomeno quindi rilevante sotto molti punti di vista e che potrebbe aggravare la già difficile situazione legata all'invasività e ai danni causati da questa specie. I pappagalli esotici naturalizzati impattano fortemente sugli ecosistemi nostrani, danneggiato vegetazione e specie animali autoctone. La loro diffusione è purtroppo già fuori controllo in diverse regioni, dove non si è riusciti a intervenire in tempo per limitarne la diffusione.

A Genova, per esempio, è stato avviato un censimento proprio per quantificarne la popolazione, mentre in altre città europee come Madrid si sta provando a contenerli anche con piani di abbattimento. Il problema delle specie aliene invasive, non solo per quanto riguarda i pappagalli, andrebbe affrontato e gestito con maggiore attenzione da parte delle amministrazioni, non solo per evitare pesanti ricadute sugli ecosistemi naturali, ma anche per contrastare fenomeni tristi come quello presente nel barese.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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