Le colombe impiegate nella festa di Pasqua a Modica, in Sicilia, non avranno i nastri legati alle zampe. La sindaca Maria Monisteri ha accolto le segnalazioni dell'Oipa: «Una Pasqua all’insegna della tradizione e nel rispetto delle colombe, simbolo nella Domenica più attesa dell’anno per noi Modicani e che con il loro volo, segnano il significato e gli auspici nel giorno della Madonna Vasa Vasa. La festa della nostra Città sarà come sempre un momento di afflato popolare. Insieme ai responsabili della Parrocchia di Santa Maria di Betlem abbiamo deciso che le colombe che prenderanno il volo (svelato il nero che ammanta il simulacro della Madonna) saranno senza nastri alle zampe».
Come ogni anno a Modica, Comune in provincia di Ragusa, per la celebrazione della Madonna Vasa Vasa prevista per la domenica di Pasqua, verranno liberate delle colombe bianche con nastri legati alle zampe. Ma non quest'anno, come ha spiegato Monisteri: «Con l’assessore Samuele Cannizzaro manifestiamo la volontà di rispettare la tradizione di un giorno che non sarà mai per Modica come gli altri ma anche le segnalazioni ricevute dall’Oipa. In quel sentimento condiviso di valori che trova il suo momento più bello nella Pasqua».
Era stata proprio l'Organizzazione internazionale protezione animali a segnalare la crudele tradizione attraverso il delegato della sezione ragusana Riccardo Zingaro: «I nastri legati alle zampe mettono a repentaglio la vita delle colombe che volano appesantite e finiscono per impigliarsi, o vagano per il paese, spaventate e frastornate. Sono colombe allevate in cattività che spesso abbiamo dovuto soccorrere: sì alle tradizioni, ma nel rispetto degli animali. Chi sostiene che le colombe, di proprietà di un’allevatrice, non subiscono alcun maltrattamento e che dopo la festa tornano alla colombaia, si sbaglia purtroppo».
In merito è intervenuta anche l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale di Oipa, che ha inviato un’istanza formale alla sindaca Monisteri affinché eviti il lancio delle colombe. Le feste popolari se per l'essere umano possono rappresentare momenti di congregazione e gioia, per gli altri animali altro non sono che fonte di stress: restrizione, costrizione fisica, ambienti caotici, spesso accompagnati da esplosioni di fuochi d’artificio e petardi, l’obbligo di tirare pesi spropositati, di correre come matti e gareggiare per puro diletto umano.