I cani di Messina dovranno varcare lo stretto e andare in un canile in Calabria, a Taurianova. Questo è quanto ha stabilito il Comune con l’aggiudicazione della gara che ha affidato il servizio di canile a due realtà diverse. Il primo è la sede di Messina della Lega nazionale per la difesa del cane, che si è aggiudicata il servizio, per un anno, per 3,103 euro al giorno. Potranno ospitare fino al massimo di 320 esemplari e si aggiudicheranno, al massimo, la cifra di 362.430,40 euro all’anno (escluso Iva). Quindi, una buona parte dei cani resterà nell’isola. Ma dal 321esimo cane in poi si passa al secondo affidatario.
È il Rifugio canino Il Parco di Taurianova, in Provincia di Reggio Calabria, ad aver vinto la proposta, con un costo di 3,03 euro a cane al giorno, per un importo massimo di 190.763,60 euro all’anno (escluso Iva). In totale l’importo che il Comune di Messina aveva messo a disposizione per il servizio di canile comunale è di 555.194 euro l’anno. Rispetto a quanto previsto nel bando, nel canile Millemusi della Lega nazionale per la difesa del cane resteranno gli stessi esemplari (nel documento, al momento della ‘fotografia' istituzionale per l'avviso pubblico ne erano stati contati 322). Oltre ai 14 del canile sanitario Arca di Noè di Regalbuto, Messina ha contato 60 animali nel canile Macaluso di Petralia Sottana e altri 25 in un “canile non autorizzato” nella sua frazione di Santa Margherita.
Non ci sta a questa scelta dei cani trasferiti in Calabria l’associazione Amici del Cane onlus. «Messina non ha un canile municipale né un canile sanitario – spiega a Kodami, Caterina Arcovito, la presidente – Per la quarta volta si fa questo bando di affidamento del servizio e nelle tre volte precedenti non è andato a buon fine perché noi animalisti lo abbiamo contestato». «L’esempio del canile della Lega nazionale per la difesa nel cane – aggiunge Arcovito, consigliere anche della Lega – è un ottimo modello in Sicilia. Ciò che trovo sgradevole è che abbiano ammesso un canile fuori Regione alla gara che ha già molti cani».
«La Provincia è totalmente sprovvista di servizi e ha un numero pazzesco di cani – prosegue la responsabile dell’associazione – Nel corso degli ultimi cinque anni le spese di gestione sono aumentate a causa dell’esclusione totale del volontariato. Sono state dimenticate le associazioni che svolgevano gratuitamente diversi servizi in accordo con l’amministrazione. Avevamo una bella rete tra associazioni piccole e grandi, istituzioni e Asp, ed è stata smantellata».
Il canile di Messina, però (privato ma non comunale, è giusto dirlo), tra qualche mese potrebbe crescere. «Attualmente abbiamo presentato un progetto per l'ampliamento della struttura, ora autorizzata per 320 cani. La legge regionale ne consente al massimo di 400 e vorremmo arrivare a quel livello, perché sappiamo che più ne ospiteremo meno andranno via da Messina. Abbiamo già avuto il parere favorevole dell'Azienda sanitaria provinciale. Contiamo di avere l'impianto ampliato prima del prossimo anno», commenta Aldo Alibrandi, presidente della sede messinese della Lega italiana per la difesa del cane. Nel 2021 sono stati circa 70 i cani dati in adozione dal canile di Messina. «Si tratta di un numero ragguardevole, circa cinque anni fa se ne davano 5 o 6 ogni anno», conclude.