Si mobilitano le iniziative di Comuni e associazioni per incentivare l’applicazione del microchip a cani e gatti e combattere in questo modo anche l’abbandono. L’ultima città ad aggiungersi all’elenco è Ladispoli, sul litorale laziale, dove il 30 aprile è stata organizzata una giornata dedicata alla microchippatura gratuita.
L’iniziativa è delle guardie ecoozofile di FareAmbiente Ladispoli: appuntamento dalle 9 alle 16 in piazza Rossellini, dove saranno presenti anche i volontari delle associazioni Dammi la zampa, Cuori a 4 zampe e A-Mici Onlus per la raccolta solidale di cibo per cani e gatti: «La solidarietà è un legame che unisce gli individui, esprime una concordanza di idee e la volontà di volerle sostenere assieme senza lasciare mai indietro nessuno – hanno spiegato da FareAmbiente – La solidarietà si dimostra in tanti modi, noi cerchiamo di trovarli tutti».
L’applicazione del microchip avverrà previa prenotazione al numero 3911191668: una volta ricevuta la conferma, umani e animali non dovranno fare altro che presentarsi in piazza Rossellini e attendere il proprio turno. Un modo per dare concretamente un aiuto a famiglie in difficoltà economica per cui l’applicazione del microchip rappresenta una spesa difficile da affrontare, sostenuto dall’Asl Roma 4, dal Comune di Ladispoli e dalla Regione Lazio.
Il microchip rappresenta uno degli strumenti più efficaci per gestire il randagismo e aiuta a prevenire il triste fenomeno dell’abbandono degli animali domestici, in primis i cani.
Il chip consente infatti di identificare l’animale in modo rapido, semplicemente rivolgendosi a un veterinario in possesso di un lettore. È stato introdotto con un accordo Stato-Regioni nel 2003, e dal 2005 sostituisce il tatuaggio che un tempo veniva fatto sul padiglione interno dell’orecchio o nel piatto interno della coscia come unico metodo di identificazione ufficiale.
Il microchip è obbligatorio: l’inserimento va fatto entro i due mesi di vita del cane, pena la multa. È contenuto in una capsula di vetro bio-compatibile e di piccolissime dimensioni che viene iniettata sotto pelle al cane attraverso l’utilizzo di apposite siringhe sterili monouso. L’operazione dura pochi secondi, e non è più dolorosa di una semplice vaccinazione.
Il microchip è fondamentale da diversi punti di vista: oltre a consentire di rintracciare rapidamente l’umano di riferimento in caso di ritrovamento di un cane o di un gatto smarrito disincentiva gli abbandoni, perché con l’applicazione l’animale viene ufficialmente registrato all’anagrafe canina con i contatti di quello che viene identificato come proprietario. Nel caso in cui venisse abbandonato, quindi, si potrebbe facilmente risalire all’autore del gesto (che, va ricordato, è un reato punito dall’art. 727 del Codice Penale).