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17 Gennaio 2024
13:29

A Imperia scoppia il caso sul servizio di Ambulanze Veterinarie: scontro tra Ordine dei Medici e associazione Val Nervia

L’Ordine contesta l’assenza di un medico a bordo dei mezzi, dall’associazione si difendono: «Facciamo solo primo soccorso, il nostro personale formato da Enpa».

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Un mezzo dell’associazione Ambulanze Veterinarie Val Nervia ODV

Decine di interventi sul territorio del Ponente ligure, le convenzioni con i Comuni di Ventimiglia e Santo Stefano al Mare, anche un elicottero pronto a intervenire per i casi maggiormente gravi. Ora, però, le ultime iniziative dell’associazione di volontariato Ambulanze Veterinarie Val Nervia sono finite all’attenzione dell’Ordine dei Medici Veterinari di Imperia che nei giorni scorsi ha chiesto al Comune di Ventimiglia chiarimenti in merito al servizio che l’associazione ha allestito negli anni per prestare primo soccorso agli animali in difficoltà o per tendere la mano ai privati che necessitano di un aiuto per il trasporto del proprio animale alla clinica più vicina.

«Recentemente siamo stati informati di presunti episodi che vedrebbero l’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Imperia inviare diverse email a cliniche e studi veterinari della provincia, una in particolare al Comune di Ventimiglia dopo l’approvazione della convenzione – dice Igor Cassini, presidente dell’associazione Ambulanze Veterinarie Val Nervia – creando a nostro avviso solamente confusione e intralcio alla nostra attività di volontariato che ha come obiettivo d’istituto l’assicurare a ogni animale in difficoltà un primo soccorso salvavita e un trasporto in emergenza alla clinica veterinaria più vicina. A causa di queste lettere alcuni esponenti di maggioranza di un Comune della provincia, venuti a conoscenza di queste e-mail, hanno rimandato l’approvazione della convenzione con la nostra organizzazione di volontariato per il servizio un primo intervento salvavita e il trasporto in emergenza per animali feriti o bisognosi di cure».

«Dopo un anno e mezzo di attività e 1.002 interventi in tutto il territorio provinciale non riusciamo a capire le motivazioni e il senso di queste lettere – aggiunge Cassini – sarebbe bello poter collaborare tutti insieme per la tutela e il benessere di queste povere anime indifese, ma evidentemente non è così e di questo ci dispiace».

Cosa vuole chiarire l’Ordine dei Veterinari? Nella mail firmata dal presidente provinciale Elio Bossi si legge: «Il servizio di Ambulanza Veterinaria, così come espressamente definito dal D.M. 217/2012 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è regolamentato e distinto in due previsioni di servizio: autoambulanze veterinarie adibite al recupero e al trasporto degli animali in stato di necessità; autoambulanze veterinarie adibite al primo soccorso agli animali in stato di necessità. La delibera di giunta e la bozza di convenzione approva come oggetto di convenzione la “realizzazione di un servizio di primo soccorso salvavita”, pertanto si richiede agli Enti preposti la verifica della presenza del medico veterinario a bordo delle ambulanze impegnate nel servizio proposto».

«È nostro dovere, quali garanti del benessere animale – si legge ancora nel testo – verificare con attenzione che qualsiasi atto inteso a fornire primo soccorso salvavita agli animali sia di competenza esclusiva del medico veterinario, unico soggetto giuridicamente e deontologicamente autorizzato. Anche la certificazione dello stato di necessità deve essere rilasciato dal medico veterinario. Si rileva come possa essere giuridicamente e deontologicamente rischioso per il benessere animale, affidare la definizione di stato di necessità ed il conseguente servizio di primo soccorso a personale non medico veterinario, deputato al solo trasporto verso una struttura veterinaria autorizzata. Si sottolinea altresì l’importanza, in un’ottica ‘one health’, di prevedere e assicurare anche una corretta pulizia e disinfezione dei mezzi utilizzati, ben definita da protocolli ufficiali dei dipartimenti Asl preposti. Riteniamo doveroso sollecitare un’attenta analisi giuridica e deontologica, di concerto con gli Enti preposti, atta a creare un servizio di qualità e di sicurezza di intervento che rispetti i dettami normativi vigenti».

L’Ordine, quindi, sottolinea l’assenza di un medico veterinario a bordo e chiede una corretta pulizia e cura per i mezzi utilizzati.

Ambulanze Veterinarie ribatte sottolineando come si tratti di «una organizzazione di cittadini volontari (non medici veterinari) che opera senza fini di lucro, nata per aiutare le famiglie e i loro componenti a quattro zampe quando necessitano di un tempestivo primo soccorso e un trasporto sanitario alla clinica veterinaria prescelta, svolto con operatori addestrati e mezzi di trasporto attrezzati per gli animali in difficoltà. L’associazione è un Ente del Terzo Settore ed è registrata come Organizzazione di Volontariato (ODV). Tutti i nostri soccorritori hanno effettuato corsi di addestramento per il primo soccorso su animali d’affezione oltre a corsi per il recupero della fauna selvatica tramite la regione Liguria e l'associazione ENPA, in collaborazione con il centro di recupero fauna selvatica di Savona.».

Infine, sulla questione delle ambulanze e del servizio “non veterinario”: «Sono adibite al trasporto degli animali in stato di necessità e sono state tutte visionate e autorizzate recentemente da Asl1 Imperiese. A volte si tende a confondere il primo soccorso e il pronto soccorso. Quest’ultimo è eseguito dal medico o dal personale specializzato con l’obiettivo di stabilizzare il paziente con tecniche e ausili prettamente sanitari come farmaci e manovre più invasive; il primo soccorso consiste in un ausilio tempestivo effettuabile anche da personale non medico e che avviene prima dell’intervento di un medico veterinario, ha l’obiettivo di prevenire il peggioramento delle condizioni di salute dell’animale. Chiamare il veterinario è di primaria importanza, tuttavia proprio i veterinari sono ben consapevoli che dal momento dell’incidente all’arrivo in clinica trascorre del tempo spesso troppo prezioso perché sia sprecato. La possibilità di intervenire immediatamente e in un modo corretto con un trasporto in emergenza alla clinica veterinaria più vicina può fare quindi la differenza tra la vita e la morte».

«La nostra associazione svolge proprio questa attività seguendo le linee guida del Ministero per quanto riguarda il trasporto in emergenza con apposite ambulanze e non un pronto soccorso veterinario – conclude il presidente Igor Cassini – invece di fare polemiche, perché non vi proponente per creare un’automedica veterinaria con un medico a bordo? L’ambulanza la compriamo noi, con tutte le attrezzature necessarie. Non vi preoccupate».

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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