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11 Novembre 2022
9:57

A Gela l’Oipa dedica una targa alla gatta Freedom e a tutti gli animali vittime della strada

L’organizzazione Internazionale Protezione Animali sezione di Gela ha dedicato una targa commemorativa alla gatta Freedom, morta investita nel luglio dello scorso anno. La targa, che riporta nell’incisione il nome della gatta e la cui dedica è rivolta a tutti gli animali che nel tempo sono stati vittime della strada, è stata installata proprio nei pressi della rotatoria in cui si è verificato l’incidente mortale.

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Foto di Oipa

“Freedom” è un termine inglese che nella lingua italiana ha il significato di “libertà”: un nome che ben si addiceva allo spirito della gatta che per qualche tempo ha vissuto nei pressi di una rotonda sulla strada statale Gela-Licata, all’angolo di Via Venezia, dove però, purtroppo, il 22 luglio dello scorso anno ha trovato la morte, in seguito ad un incidente provocato da un’automobilista che non si è fermato a prestare soccorso.

«Non è morta sul colpo e probabilmente poteva essere salvata, ma dopo essere stata investita rimase in mezzo alla strada mentre la gente passava ignorando la sua agonia – dichiara Liliana Mistretta volontaria dell’oipa di Gela – Freedom è stata uccisa due volte: dal pirata della strada e dall’indifferenza».

L’Oipa, il cui scopo primario è la tutela e difesa dei diritti di tutti gli animali, ha dichiarato che la gattina, che da sempre viveva in strada in assoluta libertà, era incinta e da lì a poco avrebbe dato alla luce i suoi cuccioli: l'organizzazione, in accordo con i volontari che la monitoravano sul territorio, infatti, aveva già deciso per la sua sterilizzazione dopo il parto.

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Foto di Oipa

«Freedom era una gattina randagia di circa un anno che viveva nei pressi di un fast food e aveva instaurato un buon rapporto con le persone, che spesso però l’allontanavano. Nonostante questo, non aveva cambiato il suo atteggiamento verso l’essere umano, era serena nel suo habitat, amava la libertà e, nonostante le difficoltà, voleva vivere in strada», queste le parole della volontaria Liliana Mistretta.

La targa commemorativa che riporta l’incisione “In memoria di Freedom e di tutti i randagi vittime silenziose della strada” è stata installata proprio nei pressi in cui il povero animale è stato prima investito, poi non soccorso ed, infine, lasciato morire nell’assoluta indifferenza dei passanti.

È a questo proposito che l’Oipa ricorda l’importanza dell’osservanza dell’articolo 189 del Codice della Strada il quale prevede che chi provoca un incidente che arreca danno ad animali ha l’obbligo di fermarsi e fare il necessario affinché siano soccorsi e se non ottempera è sottoposto ad una severa sanzione.

All’evento commemorativo ha partecipato anche l’assessore al territorio con delega al randagismo del comune di gela Giuseppe Licata, presenza che ha sottolineato l’importanza delle istituzioni sul territorio, che con il loro impegno e operato, in collaborazione con il volontariato delle associazioni animaliste locali, danno il proprio contributo alla causa della lotta al randagismo e della tutela animale. Più volte Kodami ha infatti ricordato che le amministrazioni pubbliche sono responsabili dell’istituzione e della gestione delle colonie feline.

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Foto di Oipa

L’Oipa conclude ricordando a tutti i cittadini che «anche se si è solo coinvolti in un incidente con danni ad animali, pur non essendone la causa, si ha comunque l’obbligo di intervenire e se non lo si fa la sanzione prevista è tra 85 e 338 euro. Il Codice della strada impone di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. Nel caso s’investa un animale selvatico non protetto, che non rientra nella previsione della norma, vanno chiamate le forze dell’ordine affinché sia soccorso e ricoverato in un centro recupero per la fauna selvatica».

Purtroppo, ogni anno, sono migliaia gli animali che vengono uccisi in strada a causa di impatti con i mezzi degli automobilisti o dei centauri i quali, nonostante le molteplici e severe previsioni legislative che disciplinano la condotta di chi non si ferma a prestare soccorso dopo un incidente in strada, molto spesso preferiscono continuare la loro guida irresponsabilmente e lasciare le vittime in balia del destino e dell'agonia.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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