Via della Veneziana, a Fregene, sul litorale romano, è una strada maledetta. I daini continuano a morire per incidenti stradali. Ma è da anni che continuano ad essere investiti. L’ultimo ha perso la vita tra l’8 e il 9 settembre: è il terzo negli ultimi 20 giorni. Gli ungulati sono lì perché la strada si trova vicino all’oasi Wwf di Macchiagrande, dove vivono insieme a molti altri mammiferi come istrici, volpi e tassi.
Per Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa, l’Organizzazione internazionale per la protezione degli animali, «le strade possono essere una minaccia alla conservazione della biodiversità. In tutta Europa vengono uccisi dai veicoli ogni anno milioni di uccelli e mammiferi. Inoltre, gli incidenti stradali causati dagli ungulati costituiscono motivo di preoccupazione sia per gli automobilisti, sia per le ricadute economiche legate agli indennizzi che le amministrazioni pubbliche sono tenuti a pagare».
Il Comune di Fiumicino proprio quest’estate ha definito insieme al Wwf alcune misure per garantire il passaggio della fauna. Ha imposto ai proprietari dei fondi agricoli che si trovano lungo la strada di recintare tutti i terreni, in modo tale da evitare che i daini possano saltare all’improvviso e, attraversando la strada, essere feriti e uccisi dalle auto in corsa.
È dagli anni Novanta che i daini sono stati introdotti nell’oasi di Macchiagrande ma molti hanno iniziato, nel corso degli anni, ad attraversare la via. Le foto degli incidenti, che Kodami ha potuto vedere ma che nulla aggiungono alla cronaca, sono come immagini di un film già visto.
Gli ambientalisti hanno proposto la realizzazione di un sistema di rilevamento. L'Oipa sottolinea come negli anni passati il Programma europeo Life Strade ha studiato un sistema basato su tecnologia radar e infrarossi che, attraverso centraline di segnalazione e messaggi luminosi e sonori, evita il passaggio in strada di animali selvatici e allerta gli automobilisti dell’eventuale pericolo.
Una buona pratica è stata condotta nel 2013 nel Comune di Rimini. Qui era stato avviatoun progetto sperimentale nel tratto di strada che costeggia il fiume Senatello, dove i caprioli vanno spesso ad abbeverarsi. Un sistema di sensori rileva l’avvicinamento di animali di grossa taglia, invia un impulso a una centralina che, a sua volta, attiva un lampeggiante rosso posto sul cartello che segnala il pericolo di attraversamento degli animali selvatici. In otto mesi di sperimentazione, nel tratto interessato non si è più verificato alcun investimento della fauna selvatica.