L’acronimo è “Oba”, che sta per “Osservatorio Benessere Animale”, ed è il primo sindacato degli animali lavoratori, nato per tutelare gli animali da allevamento e garantirne il benessere, appunto, «mediante nuove griglie di lavoro potenziate, attività di controllo e formazione rivolte sia agli allevatori sia agli operatori agricoli».
A spiegarne il funzionamento, e la genesi, sono il veterinario Nicolò Mirco Bissolati e l'agronomo e allevatore Mattia Vasta, ideatori di un progetto sviluppato in collaborazione con l’avvocato e allevatore Vittorio Bandera e lo storico-illustratore Guido Damini: «Animali per cui è tutelata e garantita la salute fisica ed etologica vivono meglio e più lungo – spiegano – e in modo più sano, anche con produzioni maggiori. Oba dichiara vittoria sull’allevamento intensivo e inaugura l’era dell’allevamento distensivo».
Il ruolo dell’osservatorio, nato a Cremona, è quello di affiancare allevatori e agricoltori per aiutarli a incentrare la loro attività su sostenibilità, responsabilità ed equilibrio: una sorta di mediazione tra uomo e natura per «insegnare all’allevatore che il benessere animale è quell’atteggiamento per cui l’uomo soddisfa i fabbisogni fisiologici ed etologici dei suoi bovini, garantendone la serenità e diminuendone al massimo lo stress».
Tra gli strumenti impiegati per supportare gli allevatori e gli agricoltori nella transizione da allevamento intensivo ad "allevamento distensivo”, anche la tecnologia. Nello specifico un software – ribattezzato Futuralleva – con cui digitalizzare il benessere animale in tutti gli allevamenti, «programmando l’evoluzione della mandria per evitarne il sovraffollamento e per aumentare la marginalità per litro di latte: conoscendo la previsione di diversi gruppi di animali presenti – spiegano ancora gli ideatori – l’allevatore potrà adeguare con largo anticipo gli spazi a disposizione di ogni animale, aumentandone così il benessere».
L’Osservatorio Benessere Animale verrà presentato sabato 3 dicembre nel corso di un apposito workshop alle Fiere Zootecniche di Cremona: «Affronteremo temi come il rispetto dell'animale, la salute e gli allevamenti distensivi – concludono gli ideatori della start-up – Conosceremo il nostro primo e unico sindacato che tutela il benessere di questo animale lavoratore e dei loro allevatori. Finalmente gli allevamenti prenderanno una nuova piega».