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30 Maggio 2024
15:54

A che età sterilizzare un cane? Uno studio fa chiarezza sui rischi degli interventi precoci

Un nuovo studio dimostra che la castrazione e la sterilizzazione precoce dei cani aumentano il rischio di sviluppare disturbi articolari, come la displasia dell'anca, e tumori.

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La sterilizzazione delle cagne e la castrazione dei cani negli Stati Uniti (e anche in Italia e in Occidente dove questa pratica è frequente) avviene solitamente al primo anno di vita. Una nuova ricerca su 35 razze di cani ha rivelato che un intervento precoce aumenta il rischio di disturbi articolari come la displasia dell'anca, la displasia del gomito o la rottura del legamento crociato craniale. Ancora, sottolineano gli esperti nell'articolo pubblicato su FrontiersPhys.org «può portare a tumori come  linfosarcoma, emangiosarcoma o osteosarcoma per alcune razze o meticci».

Gli studiosi dell’Università della California hanno condotto la ricerca su 35 razze di cani particolarmente presenti nelle case degli americani: si tratta di uno studio che segue un percorso di raccolta e analisi dei dati iniziato nel 2013 con un'altra ricerca che suggeriva che la castrazione precoce dei Golden Retriever li espone a un rischio maggiore di malattie articolari e di alcuni tumori.

Tra le razze ci sono cinque tipologie di cani di taglia grande: Bracco Tedesco a pelo corto, Mastiff, Terranova, Rhodesian Ridgeback e Siberian Husky.

«I rischi di disturbi articolari sono maggiori per alcune razze di cani di taglia più grande e per i cani di razza mista che pesano più di 20 kg. Alcune razze analizzate presentavano rischi elevati di cancro – spiegano i ricercatori nell'articolo – Diversi altri gruppi di ricerca hanno segnalato altre complicazioni di salute associate alla castrazione. Le principali differenze tra le razze sono apparse nella vulnerabilità ai disturbi articolari e ai tumori con la sterilizzazione precoce».

I Pointer maschi e femmine, ad esempio – altra razza inclusa nello studio – secondo i risultati ottenuti avevano «elevati disturbi articolari e un aumento dei tumori; le femmine di Terranova presentavano rischi elevati di disturbi articolari e i maschi presentavano rischi elevati non significativi».

I risultati sottolineano l’importanza di prendere decisioni personalizzate riguardo la castrazione  o la sterilizzazione, ovvero che tengano conto della razza, del sesso e del contesto in cui l'animale vive. I professori Lynette e Benjamin Hart della School of Veterinary Medicine, autori principali dell'articolo, esaminando i dati raccolti negli ultimi dieci anni e provenienti da migliaia di cani trattati nell'ospedale veterinario della UC Davis, hanno anche precisato che molto spesso l'inconsapevolezza della scelta «ha causato danni irreversibili per l'animale» e spesso questa decisione viene presa perché si pensa così di risolvere automaticamente dei comportamenti reputati inappropriati e che spesso vengono poi definiti "problemi comportamentali". Ogni cane è un individuo a sé e la pratica della sterilizzazione o della castrazione dovrebbe essere appunto basata su un'analisi completa dei vantaggi e dei rischi.

«Le decisioni delle persone su se e quando castrare i propri cani sono spesso state influenzate dalle preoccupazioni sugli effetti comportamentali – precisano i ricercatori – Diversi studi recenti hanno riportato un aumento dell’aggressività da paura sia nei maschi che nelle femmine che hanno una minore esposizione agli ormoni gonadici (testosterone o estrogeni ndr). Sondaggi hanno rilevato che una minore esposizione nel corso della vita agli ormoni gonadici è associata ad un aumento della paura e dell'aggressività nelle femmine e nei maschi. Uno studio con un altro database ha riportato che i cani con esposizione prolungata agli ormoni gonadici avevano meno problemi di salute e comportamenti problematici o fastidiosi».

La castrazione si riferisce ai maschi e generalmente comporta la rimozione chirurgica dei testicoli. La sterilizzazione è per le femmine (ovarioisterectomia) e comprende la rimozione sia dell'utero che delle ovaie. Le alternative che impediscono anche la riproduzione, ma che vengono eseguite molto meno frequentemente, includono la vasectomia nei maschi e la legatura delle tube nelle femmine o la rimozione dell'utero e/o delle ovaie. Per queste ultime, i metodi laparoscopici vengono utilizzati nell'isterectomia con risparmio di ovaie e nell'ovariectomia. Nel tempo si è sviluppata anche la pratica di somministrare sterilizzanti chimici/ormonali a maschi e femmine.

L'obiettivo dei ricercatori, dunque, è stato quello di fornire alle persone di riferimento maggiori informazioni per prendere la decisione migliore per i loro animali ma non dimenticando di citare anche che la pratica è diffusa nei canili per evitare riproduzioni incontrollate. «I metodi chirurgici per la sterilizzazione dei cuccioli sono diventati popolari, assicurando la prevenzione della riproduzione nei cani adottati dai rifugi. La ricerca ad oggi ha sottolineato che diversi tumori e disturbi articolari erano più comuni nei castrati rispetto a quelli interi, ma mancano informazioni utili per informare la pratica veterinaria».

In una dichiarazione riportata da Phys.org, il professor Hart ha sottolineato che comunque «è sempre complicato considerare un paradigma alternativo: si tratta di un passaggio da un modello di lunga data di pratiche di sterilizzazione/castrazione precoce negli Stati Uniti e in gran parte dell'Europa alla castrazione entro i 6 mesi di età, ma è importante considerare tutti i fattori e ciò che ne può conseguire a livello di salute. Ci impegniamo a dare un contributo alla relazione tra le persone e i loro animali e il nostro studio fornisce ai veterinari informazioni e opzioni da offrire alle persone di riferimento degli animali domestici, ai quali dovrebbe spettare il ruolo decisionale finale per la salute e il benessere dei loro cani».

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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