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7 Ottobre 2021
11:18

A caccia di frodo nel Parco dell’Aspromonte, uccide un capriolo: denunciato

Si era messo a cacciare nel parco nazionale. Era riuscito ad uccidere un capriolo ma i carabinieri, appena lo hanno pizzicato, hanno fermato la sua battuta e hanno fatto partire una denuncia. È quanto accaduto nel Comune di Santa Cristina d’Aspromonte, in Provincia di Reggio Calabria quando i militari della stazione Parco di Oppido Mameritina stavano facendo un’attività di controllo anti-bracconaggio.

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Si era messo a cacciare nel parco nazionale. Era riuscito ad uccidere un capriolo ma i carabinieri, appena lo hanno pizzicato, hanno fermato la sua battuta e hanno fatto partire una denuncia. È quanto accaduto nel Comune di Santa Cristina d’Aspromonte, in Provincia di Reggio Calabria. I militari della stazione Parco di Oppido Mameritina, coordinati dal Reparto dei carabinieri del Parco nazionale dell'Aspromonte, stavano facendo un’attività di controllo anti-bracconaggio. Per questa ragione, si erano messi a fermare alcune auto nella frazione di Acqua del Faggio. Un 35enne originario di Palmi è stato al centro dei loro controlli.

Appena intimato l’alt all'automobile di cui era alla guida, ha subito mostrato un atteggiamento un po’ nervoso che ha insospettito le forze dell’ordine. A seguito di una perquisizione all'interno del veicolo è stato scoperto, ben nascosto, il corpo di un capriolo (Capreolus capreolus) che aveva diverse ferite da arma da fuoco. Sempre durante il controllo, poi, è stata trovato un fucile calibro 12 e nelle tasche del giubbotto alcune cartucce a pallettoni che sarebbero servite per proseguire la battuta di caccia. Sull’uomo ora pende una denuncia per violazione della legge quadro sulle aree protette.

I monti dell’Aspromonte sono spesso teatro di caccia di frodo. Giusto qualche settimana fa, a Sant’Ilario dello Ionio, i carabinieri del gruppo di Locri hanno arrestato due persone mentre stavano uccidendo illegalmente. Alla coppia è stata contestata una lunga serie di reati: si va dal possesso di armi clandestine alle violazioni sulla legge quadro delle aree protette, sul prelievo venatorio e sulla protezione della fauna. I militari, in questo caso, avevano anche scoperto un fucile assemblato artigianalmente. Gli interventi delle forze dell’ordine sono continui nell’area degli oltre 64mila ettari del parco nazionale, in un territorio la cui fauna già quest’estate è stata messa a dura prova dagli incendi. Già l'Ispra aveva chiesto alle Regioni una limitazione della caccia, con molte associazioni animaliste che invece hanno proposto proprio uno stop.

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