Un intervento chirurgico molto delicato, da effettuare su un animale di dimensioni ridottissime: un ratto domestico, una femmina, era arrivata in ambulatorio con un enorme tumore a carico di una delle mammelle.
L’equipe di Südtirol Exotic Vets, a Bolzano, oltre a documentare il percorso seguito per tentare di salvarle la vita, ha approfittato dell’accaduto per ricordare l’importanza del monitoraggio e del consulto nel caso in cui ci si accorga di escrescenze sospette negli animali che vivono con noi. «Si tratta di una patologia tumorale piuttosto comune nei ratti domestici – ha spiegato il dottor Stefano Capodanno – La nostra prima preoccupazione è stata di arginare la patologia sotto il profilo medico con una terapia che impedisse un ulteriore accrescimento della neoplasia con un antidolorifico per la gestione di eventuali lesioni a carico del tumore».
La terapia medica non ha però dato i risultati sperati in un tempo relativamente breve e la scelta dell’equipe veterinaria, in accordo con la pet mate del ratto, è stata quella di provare il tutto per tutto: sottoporla a un intervento chirurgico di rimozione del tumore molto invasivo, ma che in caso di successo avrebbe dato alte probabilità di sopravvivenza.
«In sala abbiamo seguito una procedura chirurgica combinata tra tecnologia laser e legature tradizionali mediante l’utilizzo del filo chirurgico. Questo ha permesso un’emostasi, un blocco del sangue alla massa tumorale – prosegue Capodanno – Un passaggio fondamentale. Quando si formano tumori simili, infatti, compaiono dei nuovi vasi sanguigni che alimentano la massa. Il nostro obiettivo è che durante la chirurgia non vi siano sanguinamenti e proliferazione, dopo il taglio, di cellule tumorali che potrebbero tornare al ratto dando origine a metastasi».
La rimozione di grosse masse cutanee e addominali con grandi quantitativi di sangue può dare alterazioni sensibili della pressione, ed è un aspetto critico che va attentamente monitorato anche quando i pazienti hanno dimensioni più grandi, come per esempio cani e gatti: «In questo caso abbiamo utilizzato un accesso venoso su una vena della coda per permettere la fluidoterapia intra e post operatoria. Successivamente abbiamo richiuso la cute lavorando in parte con la chirurgia plastica per permettere la chiusura corretta». È stato poi il momento della fasciatura, con la scelta di una tipologia particolare che evitasse che l’animale mordesse i punti riaprendo la lesione.
L’intervento è riuscito senza complicazioni, e per il ratto è iniziato il difficile percorso di riabilitazione. Al termine di questa esperienza, dall’equipe veterinaria è arrivata una raccomandazione: «Nel caso le persone si accorgano di masse esterne o neoformazioni in piccoli roditori ma anche rettili o uccelli è bene rivolgersi subito a una clinica veterinaria – hanno ricordato – Questo per evitare il possibile peggioramento delle condizioni dell’animale».