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Una prigione di circa un milione di litri d'acqua salata si stagliava per 14 metri all'interno del Radisson Blu Hotel a Berlino, ma circa alle 4:30 di questa mattina è fragorosamente esploso inondando la all dell'albergo e la strada sul quale si affacciava. Si trattava dell'AquaDom, il più grande acquario cilindrico mai costruito che nel suo crollo non solo ha causato migliaia di euro di danni mettendo a repentaglio la vita di lavoratori e ospiti, ma ha anche significato la morte di oltre 1500 pesci tropicali.
Il motivo dell'esplosione non è ancora noto e l'ultimo comunicato della polizia conferma che nell'incidente sono state ferite due persone. Essere ospitati all'interno del Radisson Blu Hotel, non lontano dall'Alexanderplatz, una delle più importanti piazze della città, era sinonimo di prestigio e lo sfarzo della grande sala che ospitava l'acquario doveva rappresentare proprio l'importanza della struttura e dei personaggi che ospitava. Quello che vediamo nelle immagini diffuse sui social, invece, è un gigantesco disastro in cui non è possibile vedere altro se non mobili divelti, pareti distrutte e lamiere e vetri sparse per centinaia di metri trascinati dall'imponente massa d'acqua.
La presunzione dell'uomo racchiusa in una prigione di vetro
L'AquaDom era pubblicizzato non solo come elemento di prestigio della struttura, e in generale della capitale tedesca, ma anche come esperienza culturale in cui è possibile fare visite guidate con le scolaresche. Per quanto potesse essere culturalmente stimolante, però, fare un viaggio in un ascensore posizionato all'interno dell'acquario per vedere pesci oceanici e di profondità che non dovrebbero essere lì svilisce di molto questo nobile valore.
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Fra gli animali coinvolti nell'incidente, dunque, ci sono rare specie di pesci tropicali, ma anche squali, razze e mante: un vero ecosistema rinchiuso in una parete di vetro circolare che è stato completamente spazzato via per ragioni che ancora non sono state chiarite. Questo è il pericolo di costruire strutture che sacrificano l'aspetto culturale e conservativo per aggiungere elementi di puro intrattenimento.
Sono molti, infatti, gli acquari presenti in centri di ricerca, musei e università utili per la conservazione della biodiversità. Spesso queste strutture ospitano animali in via d'estinzioni o soggetti a procedure di reintroduzione in natura che, per svariati motivi, devono passare prima un periodo in cattività. In questi casi approfittare della loro permanenza in strutture confinate per poter mostrare dal vivo animali che altrimenti sarebbe quasi impossibile vedere in natura per la maggior parte della popolazione è solo un valore aggiunto.
Il serio compromesso etico sopraggiunge quando l'acquario è solo frutto della cupidigia dell'essere umano che per vanità intrappola animali esotici e maschera l'intrattenimento e l'ostentazione con banali visite guidati per scolaresche.
L'arrivo dei soccorsi
Fortunatamente gli interventi delle forze dell'ordine sono stati tempestivi, ma il risultato dell'esplosione, sebbene debba ancora essere accuratamente stimato, è sicuramente devastante. Non solo lo stesso infrangersi dell'acquario è stato talmente fragoroso da essere registrato da alcuni sismografi della città, ma l'acqua contenuta al suo interno era talmente tanta da essere arrivata a inondare fino al terzo piano.
La polizia fa sapere in alcuni Tweet che la Karl Liebknecht Strasse, la strada su cui si trova l'albergo è stata chiusa al traffico per far intervenire al meglio circa 100 pompieri che sono immediatamente corsi sul posto. Inoltre ha messo a disposizione degli ospiti della struttura alcuni bus riscaldati in attesa di essere trasferiti in un altro luogo.
Per quanto riguardo la sorte dei pesci, purtroppo, non ci sono aggiornamenti ma essendo passate delle ore dall'accaduto, probabilmente, per loro non c'è più nulla da fare.
