Aveva solo 11 anni la prima volta che ha visto da vicino un lamantino, un incontro che ha cambiato per sempre la sua vita. Jamal Galves è cresciuto in un villaggio del Belize, nel centro America, famoso per la sua popolazione di lamantini. Un giorno, ha incontrato un gruppo di ricercatori che stava studiando queste miti creature e ha chiesto loro se potesse dare una mano. Nonostante la giovane età, i ricercatori hanno accolto Jamal con loro, mostrandogli i pericoli che minacciano la vita di questi mammiferi marini: «All’inizio ero affascinato, poi realizzai che quegli animali erano in difficoltà e decisi che avrei fatto tutto il possibile per proteggere i lamantini».
Oggi, quel bambino è diventato un biologo marino, coordinatore del programma per la conservazione dei lamantini del Belize, presso il Clearwater Marine Aquarium Research Institute, un'organizzazione a tutela della fauna marina. Conosciuto anche come "l'uomo dei lamantini", Jamal non si impegna solo a soccorrere gli esemplari feriti dalle barche o impigliati nelle reti: la sua missione, infatti, è quella di educare le comunità locali sul loro ruolo nel salvare e proteggere queste creature: «Cosa mi spinge a fare tutto questo? Sapere di salvare una specie che non può salvarsi da sola – spiega Jamal -. Solo perché non possono parlare non significa che non abbiano qualcosa da dire».
La storia tra l'uomo e i lamantini attraversa secoli di storia, e sono molti i racconti su queste miti creature. Si pensi che quando Cristoforo Colombo approdò verso il nuovo mondo, la sua ciurma scambiò un gruppo di lamantini per delle sirene, per via della loro coda piatta formata da due lobi, la cui forma ricorda quella delle mitologiche creature. Oggi, però, questi animali rischiano di scomparire per sempre, proprio a causa dell'uomo. Suddivisi in tre specie – i lamantini dei Caraibi, delle Amazzoni e africani -, i lamantini sono considerati in pericolo di estinzione dall'Unione internazionale per la conservazione della natura.
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Basti pensare a cosa sta accadendo in Florida, dove nella prima metà del 2021, sono morti 674 esemplari di lamantini, per quella che a tutti gli effetti può essere considerata una vera e propria strage, che perdura ormai da anni. Tra le possibili cause di morte ci sono l'esposizione a neurotossine prodotte dalle alghe causate dall'uso eccessivo di fertilizzanti, oltre alle ferite provocate dalle collisioni con le imbarcazioni dei turisti, che molto spesso sfrecciano sulle acque, incuranti dei rischi per la fauna.
Ecco perché gli sforzi di persone come Jamal sono fondamentali affinché avvenga un cambiamento culturale. Grazie alla viralità dei social, la sua storia ha risvegliato le coscienze di migliaia di persone e Jamal è diventato una vera celebrità in Belize, dove, grazie a lui, i lamantini sono più popolari che mai: «Non a tutti importa dei lamantini, ma questo non mi fa perdere la speranza. Sono ancora ottimista sul fatto che le persone vogliano contribuire al cambiamento. Questo è l'approccio che dobbiamo avere se vogliamo salvare questo pianeta».
