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2 Aprile 2023
9:51

800 euro al mese per veterinari con 7 anni di esperienza: polemica per il bando del Comune di Roma

Bufera sull'amministrazione capitolina dopo la pubblicazione del bando con cui ricerca due veterinari specializzati per la cura degli animali delle due aziende agricole a gestione comunale.

veterinario mucca

Poco più di 800 euro al mese per occuparsi dell’assistenza veterinaria (24 ore su 24) al bestiame allevato nell’azienda agricola “Tenuta del Cavaliere” e nell’azienda agricola “Castel di Guido” di Roma. Il Comune di Roma torna al centro delle polemiche, dopo il caso del canile di Muratella, per il bando recentemente pubblicato e finalizzato all’assunzione di due medici veterinari specializzati che dovrebbero occuparsi degli animali che vivono nelle due aziende a gestione comunale.

Tra i requisiti, esperienza di 7 anni e disponibilità h24

Il bando elenca i requisiti di cui le due figure professionali devono essere in possesso per esercitare: conoscenza della medicina veterinaria omeopatica e allopatica, tecniche di fecondazione artificiale e diagnosi di gravidanza, pratica ginecologica, cura dei disturbi metabolici e ruminali e cura e pareggiamento unguelare.

L’incarico ha una durata di 21 mesi, a partire dal primo aprile 2023 e sino al 31 dicembre 2024, e prevede un compenso di 9.000 euro per il 2023 e di 12.000 euro per il 2024: 1.000 euro al mese lordi, comprensivi quindi di cassa professionale e Iva, per lavorare «con orario flessibile, sulla base delle esigenze di servizio, se necessario anche in orario notturno per emergenze, ivi compreso – se necessario e richiesto dall’amministrazione capitolina – lo svolgimento di attività durante le festività nazionali e nei giorni di sabato/domenica, anche in reperibilità». Una retribuzione da stagista, di fatto, per professionisti decisamente più formati.

Tra i requisiti richiesti agli aspiranti candidati, infatti, c’è il diploma di laurea in Medicina Veterinaria conseguito da almeno dieci anni, abilitazione all’esercizio della professione di medico veterinario conseguita da almeno sette, «comprovata esperienza nello svolgimento della libera professione o della professione presso strutture pubbliche e/o private di almeno tre anni nell’ultimo quinquennio» e possesso di un’auto, visto che l’incarico dovrà essere svolto nelle sedi delle due aziende, e dunque a Castel di Guido e a Marcigliana, nel cosiddetto “Agro Romano”.

Il bando, pubblicato il 13 marzo, è scaduto il 31, e non è dunque ancora stato reso noto se vi siano state candidature per ricoprire le due posizioni. Il contenuto ha però – prevedibilmente – suscitato una bufera di polemiche alla luce del compenso e delle richieste dell’amministrazione capitolina per individuare figure professionali che devono occuparsi della cura e del benessere dei bovini delle due aziende agricole a gestione diretta comunale, che si estendono su centinaia di ettari e ricadono in buona parte all’interno di aree naturali protette, la Riserva Naturale statale del Litorale Romano per Castel di Guido e la Riserva Naturale della Marcigliana per la Tenuta del Cavaliere.

«Come specificato nel bando da Roma Capitale stessa, ‘per assicurare il benessere degli animali in allevamento è indispensabile l’intervento di personale medico veterinario qualificato, reperibile nell’arco completo delle 24 ore, soprattutto tenendo conto delle urgenze che normalmente si verificano' – attaccano il consigliere capitolino Daniele Diaco (M5S) e la consigliera del M5S in VII Municipio, Stefania Balsamà – E allora perché non retribuire questo personale iper-qualificato alla sensazionale cifra di 1.000 euro lordi al mese comprensivi di ogni onere fiscale e contributivo? Nel magico mondo di Gualtieri anche lo sfruttamento professionale è una triste, squallida realtà».

Il caso dell'oasi felina di Porta Portese

Come detto, non è la prima volta che il Comune di Roma finisce nel mirino per bandi considerati eccessivamente al ribasso legati al benessere animale. A fine 2021 era finito al centro delle polemiche quello per l’assegnazione della gestione dell’oasi felina di Porta Portese, l'unico gattile comunale presente a Roma. La gara era andata deserta, secondo associazioni e oppositori politici alla giunta Gualtieri per i parametri troppo stringenti imposti dal Dipartimento Ambiente. Che di fatto chiedeva di garantire il funzionamento del gattile con il volontariato, dando solo rimborsi per le spese effettivamente sostenute e senza possibilità di assumere personale.

Nello specifico, il Comune aveva previsto nel bando 210.134 euro per 18 mesi di attività, chiedendo di tenere aperta la struttura al pubblico 8 ore al giorno, tutti i giorni, e di garantire la sorveglianza durante l’orario di chiusura. Tenendo conto del fatto che i gatti dell’oasi felina sono 250, il Comune si era detto disponibile a mettere a disposizione di tasca sua poco più di 1 euro e 50 per gatto, con il servizio garantito esclusivamente da volontari non pagati, ma rimborsati delle spese sostenute per raggiungere la struttura.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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